Arriva il Grand Prix finale di pattinaggio sul ghiaccio
Il Grand Prix di pattinaggio artistico sta arrivando al capolinea. Domani, in Giappone, precisamente a Fukuoka, si svolgeranno le finali per le gare juniores e senior e, l’Italia, non poteva mancare. La super coppia Luca Lanotte e Anna Cappellini sono pronti, dopo aver ottenuto il secondo posto sia a Skate America che all’NHK Trophy sempre in Giappone, a scendere in pista e a combattere per questa vittoria.
Certo è che le coppie con cui hanno a che fare sono di alto livello, ma si sa che in finale arrivano solo i migliori, e per questo dobbiamo già sorridere. Le coppie con cui dovranno competere sono: i campioni olimpici canadesi, Tessa Virtue e Scott Moir, grandi rivali negli ultimi anni; i francesi Nathalie Péchalat/Fabian Bourzat, campioni continentali, nel 2011 e nel 2012; i russi Ekaterina Bobrova/Dmitrij Solov’ëv, medaglia d’oro e primo posto nel 2013; Kaitlyn Weaver ed Andrew Poje, altra coppia canadese e per ultimi, ma non per questo gli ultimi davvero, i campioni mondiali statunitensi in carica, Meryl Davis e Charlie White, coppia che ha battuto gli italiani in entrambe le tappe nominate precedentemente ma, cosa ancora più sorprendente, coppia che ha vinto le ultime quattro edizioni delle finali di Grand Prix.
La gara del singolo maschile ha già un favorito, il canadese Patrick Chan, tre volte campione del mondo, che quest’anno ha battuto tutti i record di punteggio esistenti. Ma la “guerra” è aperta tra gli altri pattinatori. Tatsuki Machida e Yuzuru Hanyu giocano in casa e, con il sostegno di tutto il palazzetto e non solo, sembrano essere i nemici principali del canadese. Niente da fare per il terzo giapponese, Daisuke Takahashi, il quale ha dovuto abbandonare la finale a causa di un infortunio ad una gamba. A prendere il suo posto ci sarà il connazionale Nobunari Oda. La Russia non poteva di certo mancare, quindi eccola in pista con Maksim Kovtun e, poi, il cinese Han Yan. {ads1}
Passando alla gara femminile, se in campo maschile la Russia quest’anno sembra “fragile”, nessun problema, ci pensano le donne a riscattarsi. Tra sei finaliste, ben più della metà sono, appunto, russe e giovanissime. Julija Lipnitskaja, Anna Pogorilaja, Adelina Sotnikova ed Elena Radionova. Ci saranno poi la statunitense Ashley Wagner, ma, nonostante tutto, anche qui la favorita sembra restare la pattinatrice di casa, Mao Asada. La 23enne, due volte campionessa mondiale, ha trionfato quest’anno a Skate America ed all’NHK Trophy, ed è anche la campionessa in carica della competizione, avendo vinto le finali lo scorso anno, oltre che nel 2005-2006 e nel 2008-2009.
Tra tutti questi campioni manca, però, un nome, quello della nostra punta di diamante, Carolina Kostner che, purtroppo, non è riuscita a entrare in finale, battuta proprio dal una delle giovanissime, quindicenne, pattinatrici russe. Dopo aver rinunciato a essere la seconda riserva in Giappone, Carolina ha rinunciato anche alle Universiadi di Trento: “Cari amici, vi comunichiamo che Carolina non parteciperà alle Universiadi: questa è una decisione maturata da Carolina insieme al suo allenatore in quanto le date dell’evento non si sarebbero inserite in modo opportuno nella preparazione già stabilita verso gli eventi più importanti della stagione”, parole rilasciate su Facebook.
L’azzurra ha comunque rassicurato sulla sua presenza ai Campionati Nazionali a Merano.
Sul web girano voci e notizie che dicono che la causa di questo stop “improvviso” sia in cambiamento sul programma lungo: è stata considerato troppo classico, rispetto ai precedenti più innovativi. Nostalgia del Bolero? Quella l’abbiamo tutti. Staremo a vedere cosa nasconde Carolina.