Rainbow flag, per un Natale molto gayfriendly
È inutile girarci intorno, il conto alla rovescia per Natale quest’anno è ufficialmente cominciato. Diamo il via alla corsa per i regali, i panettoni e i pandori da buoni italiani ghiotti di pranzi, cene e bevute varie, e a quella finta affettazione che forse qualcuno già comincia a tirare fuori perché si sa, a Natale siamo tutti più buoni (e più falsi).
Ma se questo è lo spirito sornione e ‘caciarone’ di ogni buon italiano che si voglia far riconoscere in patria e all’estero, anche le decorazioni natalizie contribuiscono, quest’anno più che in quelli passati, a far ritornare un po’ di sereno ottimismo in chi ha poco da sorridere. Città addobbate, luci intermittenti ad ogni angolo di strada, dal centro alla più solitaria strada di periferia, nelle grandi e nelle piccole città. Abeti, presepi, a seconda della tradizione locale, ma sempre e comunque ‘in tema’ con l’attuale periodo dell’anno.
Anche Roma s’illumina a festa: da domani la città si riempirà degli abeti in Piazza Venezia, Trinità dè Monti e Piazza San Silvestro, a San Pietro invece si potrà ammirare l’albero di circa 25 metri e di 7,2 tonnellate proveniente dalla Baviera per volontà della Santa Sede. Ma la vera novità saranno le luminarie che andranno a comporre il tappeto luminoso da Piazza del Popolo fino a Piazza Venezia e che quest’anno saranno dei colori della tradizionale ‘rainbow flag’, simbolo ed espressione del movimento omosessuale. Dopo il tricolore del 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e quelle monocolore bianco del 2012, ecco che l’edizione 2013 lancia un messaggio a sorpresa e fa sì che Roma si schieri, scelta non casuale, come Capitale dei diritti.
Per l’evento ‘Roma si mette in luce’, infatti, quest’anno si è scelto di convergere l’attenzione su uno dei temi più scottanti e tristi che negli ultimi mesi ha trovato espressione pratica proprio nella ‘caput mundi’: l’omosessualità e il rispetto, l’accettazione del ‘socialmente diverso’ (a voler usare un’espressione comune ma comunque un po’ bigotta), ma soprattutto si è voluta riportare l’attenzione di tutti sugli ultimi casi di suicidio avvenuti in città. Due casi di giovanissimi che si sono tolti la vita per colpa dell’omofobia. Una parola che fa paura, ma che ancora è alla base di odio, disprezzo per l’altro, discriminazione e morte. Un messaggio importante, quello che la nuova giunta comunale vuole lanciare, un messaggio d’amore, meno buonista e finto di tanti altri in questo periodo dell’anno. Sperando di accendere la luce della rainbow flag anche nelle menti di chi ancora opera una differenza fra eterosessuali e non, Roma quest’anno si colorerà di mille sfumature diverse, dal viola al rosso acceso. Da domani, chi passeggerà per Via del Corso sarà un po’ più gayfriendly che nel resto dell’anno.
di Elisa Maria Caterina Mariella