Rio 2016 ancora medaglie e l’Italia vola
La nona giornata dei giochi olimpici di Rio porta ancora medaglie importanti e pregiate al palmares azzurro: oro Campriani, argento spada maschile, bronzo Cagnotto. Ora l’Italia si trova al settimo posto del medagliere con 7 ori, 8 argenti e 6 bronzi per un totale di 21 medaglie. Un risultato finora davvero positivo che inizia a far dimenticare il disastro delle Olimpiadi invernali di Sochi, al termine delle quali eravamo quasi il fanalino di coda nel medagliere.
Partiamo dai tuffi di Tania Cagnotto che ieri ha conquistato il bronzo nella gara individuale dal trampolino da tre metri. Con le cinesi in circolazione si corre per i posti di rincalzo questo si sa e ieri il paese asiatico ha portato a casa oro e argento. Per questo la nostra rappresentante è stata la cosiddetta prime delle umane e la sua prima medaglia olimpica individuale va salutata come un gran successo a maggior ragione per il fatto che si trattava dell’ultima gara della carriera della Cagnotto. Con 31 anni compiuti, l’azzurra ha deciso di abbandonare le gare con un palmares davvero eccezionale con un titolo iridato conquistato dal trampolino da un metro l’anno scorso ai mondiali di Kazan, oltre a tre argenti e sei bronzi. Agli europei, invece, la Cagnotto ha dominato la scena per un decennio conquistando 20 medaglie d’oro, 5 d’argento e 4 di bronzo ma soprattutto riuscendo a vincerle in tutte le discipline dei tuffi. Alla Cagnotto mancava solo la medaglia olimpica e a Rio, in quella che è stata la sua ultima opportunità, è riuscita nell’impresa di portare a casa un argento (in sincro con la Dallapè) e il bronzo di ieri.
Nella scherma poi è arrivato un argento nella spada a squadre maschile: il quartetto composto da Marco Fichera, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli non è riuscito nell’impresa di conquistare l’oro a causa dei francesi che ci hanno battuto nettamente in finale, ma va bene così. Dalla scherma, come sempre, è arrivata una discreta quantità di medaglie e il contributo di questo sport al nostro palmares è sempre garantito ormai da decenni.
A chiudere la giornata in bellezza ci ha pensato Niccolò Campriani che ha vinto l’oro anche nella carabina da 50 metri 3 posizioni oltre a quella della carabina da 10 metri: una doppietta che dà all’Italia il dominio del palmaresse del tiro con 4 medaglie d’oro e tre d’argento, alle nostre spalle c’è la Germania con 3 ori e un argento. Interessante è poi la persona Campriani, ironico e intelligente, che ammette di aver in generale sparato peggio del russo Kamensky a cui è andato l’argento. Cosa che, durante la gara, non è emersa dai telecronisti della RAI che, eccessivamente presi dall’entusiasmo campanilistico, non hanno offerto un buon commento tecnico, soprattutto nel finale. Questo, invece, come abbiamo precedentemente sottolineato, è arrivato al termine della gara dall’umile e obiettivo Niccolò Campriani.
Purtroppo, ora, sullo sport che ha costituito come sempre l’ossatura del nostro palmares sono passati i titoli di coda: il programma olimpico del tiro è finito e ora ci dobbiamo inventare qualcosa se vogliamo continuare a galleggiare nelle prime dieci posizioni del medagliere.
Tra le imprese della giornata va ricordato il terzo oro in tre giochi consecutivi di Usain Bolt nei 100 metri piani con il tempo di 9″81. Parlare dei titoli e dei record del giamaicano è cosa lunga e non sintetizzabile ma rimane una questione: cosa farà nel futuro? Il velocista giamaicano aveva detto di voler mettere fine alla sua carriera con le olimpiadi di Rio e vorrebbe giocare per qualche anno in un campionato professionistico di calcio europeo e pare che, come club, preferirebbe il Manchester United. Vista quindi la confusione che pare alberghi nella sua testa sappiamo con certezza che non esistono certezze sul suo futuro … staremo a vedere.