Dopo venti anni di assenza, il circo del motomondiale è tornato in Austria in quel di Spielberg e, tanto per festeggiare il lieto evento, la Ducati ha deciso di sbloccarsi e di farlo alla grande: Iannone e Dovizioso finiscono la gara primo e secondo realizzando una doppietta storica.

Erano oramai sei anni che la casa di Borgo Panigale non saliva sul gradino più alto del podio e la tensione nel box si tagliava con il coltello. Per l’ansia, tecnici e meccanici della Ducati non hanno proferito verbo e non hanno mosso un dito durante tutta la gara: l’ingegner Dall’Igna, il general manager, ha assistito alla prova seduto su una sedia dall’inizio alla fine dei 28 giri thriller in stato semicatatonico. Atteggiamento, questo, assolutamente comprensibile dato che da subito si era capito che le Ducati andavano di più delle altre moto e che, se i piloti avessero fatto per bene il loro “compitino”, la vittoria sarebbe finalmente arrivata. Del resto le Rosse di Borgo Panigale erano andate meglio della concorrenza per tutto il week end di prove e con Iannone era arrivata anche la pole position.

Ma la rivalità tra i due piloti italiani e i loro precedenti non proprio felici (ricordate il GP d’Argentina?) hanno tenuto tutti sulla corda fino alla fine. È stato infatti dalla prima curva del primo giro che i due Andrea sono passati in testa per rimanerci fino alla fine e, in questo lasso di tempo, la squadra Ducati nei box ci ha quasi rimesso le coronarie.

Il difetto della gara di ieri è stata la quasi totale mancanza di sorpassi data non tanto da come è stato disegnato il circuito ma dalla differenza di prestazioni tra le moto dei diversi marchi. Le Ducati erano le più performanti mentre le Yamaha andavano a ruota, infatti Lorenzo è finito terzo e Rossi quarto con un distacco contenuto. Le Honda hanno sofferto ma Marquez è riuscito comunque a piazzarsi quinto mentre Pedrosa si è accontentato del settimo. Grande prova di Vinales su Suzuki che è finito sesto.

Certo, Marquez con la sua bravura è riuscito a sopperire ai problemi di competitività avuti con la moto impedendo agli inseguitori Lorenzo e Rossi di recuperare punti preziosi in classifica. Il “cabroncito” rimane saldamente primo con la bellezza di 181 punti, alle sue spalle Jorge Lorenzo con 138 mentre Rossi è a 124. Viene un po’ di tristezza a dirlo, ma il vantaggio di Marquez è solidissimo; anche se lo spagnolo dovesse uscire per due GP e Rossi vincerli entrambi, Marquez rimarrebbe primo in classifica. Certo, mancano otto gran premi alla fine del mondiale e tutto può succedere ma pur essendo il “Dottore” in formissima e competitivo, troppi errori ha commesso durante la stagione e il rammarico per ciò che è successo alla fine dell’anno scorso è sempre più forte e grida vendetta.

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