Il macellaio che inventò il rugby a 7

RUGBY A 7 – Era il 28 aprile 1883. In un uggioso pomeriggio di Melrose, in Scozia nella Scottish Borders, per la Festa annuale dello Sport, era in previsione un attesissimo torneo di rugby. Tutto era pronto, dai premi alle gare in programma. E tutto doveva fare da contorno all’evento principale: il torneo di rugby. E mentre la festa prendeva corpo con un pubblico sempre più ricco e pieno di attese, per qualche motivo una squadra, il Kelso, non si presentò.

Dunque bisognava trovare una soluzione veloce all’imprevisto. Non si poteva disdire in quel momento il torneo e, soprattutto, non si poteva deludere tutto quel pubblico. Così Ned Haig, macellaio e giocatore del Melrose RFC, uno degli organizzatori della Festa, propone il “short rugby” o altrimenti detto “Seven a side”: nasce il rugby a 7. Così Melrose diventa famosa non solo per la casa-museo dello scrittore Walter Scott ma anche per aver inventato questo sport.

Il rugby a 7 restò confinato in Scozia fino al 1926, quando si decise di organizzare, a Londra, il Middlesex Seven. Proprio due anni dopo da quel tragico episodio accaduto alle Olimpiadi di Parigi del 1924. Infatti, durante la finale di rugby (sì, una volta il rugby era considerato sport olimpico) tra Francia e Stati Uniti, vinta poi dagli americani, i tifosi francesi si resero protagonisti di violenze ai danni dei tifosi avversarsi e, al fischio finale, pensarono bene di irrompere violentemente in campo dove fu necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sedarli.

Questo spiacevole episodio fu uno dei motivi per cui il rugby fu escluso dai Giochi e soltanto ora, attraverso la sua versione “ridotta”, ritorna nel tempio degli sport olimpici.

waisale serevi rugby a 7
Waisale Serevi

Ma ritorniamo al rugby a 7. Un passo importante, dopo l’uscita dai propri confini nel 1926, è stata l’istituzione della Coppa del Mondo, con cadenza quadriennale, inaugurata con l’edizione del 1993 a Edimburgo. Da quell’anno il movimento del rugby a 7 crebbe e, in particolare, non si può non citare l’apporto che diede uno dei più grandi giocatori di questo sport. Si tratta del figiano Waisale Serevi: due volte campione del mondo (1997, 2005), giocatore con il maggior numero di punti segnati in questa competizione (297) e soprannominato appunto “The King of Sevens”. Ulteriore passo in avanti si ebbe nel 2009 quando si inaugurò anche la Coppa del Mondo femminile, che ha all’attivo due edizioni.

Insomma, tutti questi eventi, la crescita del movimento e l’impossibilità di inserire il rugby a 15 all’Olimpiade, in quanto sport troppo dispendioso e faticoso per poter reggere una competizione nel giro di sole due settimane (la coppa del mondo, per esempio, dura un mese e mezzo), hanno spinto il rugby a 7 a essere incluso negli sport olimpici per Rio 2016.

LE REGOLEQuali sono le differenze con il rugby a 15? Vediamole brevemente.

Innanzitutto si gioca in 7: 3 avanti, 3 trequarti e 1 mediano di mischia. In panchina ci sono 5 sostituti. Le dimensioni del campo sono le stesse del rugby a 15 ma i giocatori, essendo meno della metà, hanno portato a ridurre drasticamente la durata di una partita: se si tratta di una finale si hanno 2 tempi da 10 minuti con un intervallo di 2 minuti, altrimenti 7 minuti per tempo con un intervallo di 1 minuto. Nel caso di parità al termine dei tempi regolamentari, si continua finché una delle due squadre non segna.

rugby a 7
Mischia del rugby a 7

Alle mischie e alle rimesse laterali partecipano 3 giocatori. La trasformazione della meta prevede il drop e non il calcio piazzato. Inoltre, questo va realizzato entro 40 secondi dalla segnatura della meta, oltre non è più possibile. Ogni cartellino giallo costa una sospensione temporanea di 2 minuti. I giocatori sostituiti non possono rientrare eccetto nel caso in cui devono prendere il posto di un compagno con una ferita sanguinante o aperta.

RIO 2016 – Purtroppo né la selezione maschile né la selezione femminile dell’Italia hanno superato le qualificazioni ma, forse, la vetrina di Rio 2016 potrebbe dare un impulso al movimento che, comunque, qualche segnale di crescita lo ha già dato.

In programma questo pomeriggio il debutto all’Olimpiade del rugby a 7. Alle 16, ora italiana, andrà in scena l’incontro femminile tra Spagna e Francia.

Twitter: @Francesco Nespoli

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