Vania Vannucchi: ennesimo caso di femminicidio
Vania Vannucchi, 46 anni , operatore sociosanitario nell’ospedale di Lucca , è l’ultima vittima di femminicidio.
Appena poche ore fa, nel casertano, era toccato a Rosaria Lentini, uccisa dal compagno, reo confesso, con dodici coltellate alla schiena; salgono oltre i 60 i casi di femminicidio nel 2016.
Vania era stata ricoverata martedì al centro ustionati dell’ospedale Cisanello di Pisa con ustioni riportate sul 90 per cento del corpo, l’aggressione era avvenuta all’interno dell’ex ospedale di Campo di Marte a Lucca; il carnefice Pasquale Russo, un ex collega con il quale aveva avuto una frequentazione terminata già da diverso tempo, l’uomo però sembrava non farsene una ragione. Pasquale Russo, sposato con tre figli, secondo quanto raccontato da persone vicine alla vittima, potrebbe, aver assunto più volte comportamenti piuttosto molesti nei confronti di Vania: pedinamenti, aggressioni, messaggi intimidatori, eppure Vania Vannucchi non aveva mai sporto denuncia, era straconvinta che con il tempo Russo si sarebbe rassegnato e l’avrebbe lasciata perdere. Così convinta che fosse soltanto il solito rumore, tanto da recarsi da sola anche a quest’ultimo fatale incontro.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, i due poco dopo essersi incontrati avrebbero iniziato a discutere animatamente, a quel punto la donna avrebbe fatto per andarsene, ma nenache il tempo di raggiungere la sua auto che il Russo la cospargeva di benzina per poi darle fuoco. Vania è riversa a terra, urla agonizzante tra le fiamme, urla e grida il nome di Pasquale: «È stato Pasquale, è stato Pasquale».
L’uomo raggiunto immediantamente dalle forze dell’ordine nella sua abitazione veniva trovato intento a lavare la tuta da lavoro e con due bruciature sul braccio, ma ai poliziotti ripeteva di non c’entrare nulla, solo dopo diverse ore, negli uffici della questura è crollato «Sono stato io ma non volevo ucciderla». Ora è detenuto nel carcere di San Giorgio con l’accusa di omicidio volontario.
Inizia il consueto mercato corale di solidarietà politica: «C’è un grande lavoro da fare, tutti insieme, per sradicare i resti di una cultura maschilista e possessiva che ancora permea la nostra società» afferma il presidente del Senato Piero. Grasso; segue la Boschi «L’8 settembre primo summit sul Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere».
Tante belle parole ma intanto come sottolineano Titti Carrano, presidente dei 74 centri Dire e Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa :«La realtà è che, dei 16,5 milioni previsti per il 2012-2013 dal Piano nazionale anti violenza e dati alle Regioni, poco o nulla è arrivato a chi lavora sul territorio: molte Regioni, come la Lombardia, hanno ancora i fondi bloccati. Non sappiamo quanti soldi sono stati dati e a chi».
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