Per le slot machine arriva un’ordinanza curiosa
Finora si erano visti tanti incentivi diversi per eliminare dal territorio della Penisola le apparecchiature da intrattenimento: quello più noto era una sorta di abbassamento di talune tasse per gli esercizi e per i casino online che volessero eliminare le slot machine dai propri negozi, rinunciando altresì ad introiti economici abbastanza importanti, ma per rimanere in linea con la propria moralità. Certamente non si era mai sentito, almeno non ancora, che i Comuni accondiscendessero a permettere un’ora di musica serale in più per quegli esercizi che non volessero installare le famigerate macchinette oppure video lottery terminal o similari.
Questa iniziativa è alquanto curiosa dato che consente la diffusione di musica per un’ora in più alla settimana, ma ad esercizi che non abbiano installato slot machine al loro interno. Così si intende battagliare contro il mondo del gioco d’azzardo e le macchinette che ne fanno parte determinante visto che si trovano in quasi tutti gli esercizi dove quotidianamente la gente si reca.
Questa ora in più la settimana è un’ordinanza in vigore dal 5 luglio e si chiuderà il 31 luglio e prevede, naturalmente, che gli esercizi si assicurino di non disturbare la cittadinanza, magari sonorizzando i locali od i gazebo destinati alla musica ed ottemperando a tutte quelle norme di pulizia ed igiene degli spazi esterni antistanti ed adiacenti agli esercizi: la facoltà, si ripete ancora una volta, di guadagnarsi quest’ora di musica in più è data esclusivamente a quegli esercizi che non hanno installato macchinette da intrattenimento. Ed è già un bel dire quando si parla di non dover discriminare il gioco dato che dalla stessa fonte lo Stato, e di conseguenza anche i cittadini, ne traggono benefici fiscali.
Infatti, se lo Stato non potesse più partecipare al banchetto degli ingressi dal gioco d’azzardo, dovrebbe forzatamente applicare qualche tassa in più per poter sopperire a tale mancanza. Quindi, sottolinea chi scrive, esiste sempre una sorta di velata bugia quando si parla di no al gioco, dato che quasi tutti sanno che di questo settore, e dei suoi pingui introiti, l’Esecutivo non può fare a meno, senza pensare di tassare in altra misura i cittadini, benpensanti o meno. Ma ci si domanda anche per quale motivo lo Stato permette che vengano avviate tante iniziative di questo genere per tenere il gioco ed i casino online con bonus vantaggiosi lontano dalle nostre vite. Proprio lo Stato -per il nostro caro Erario- quando non sa più a che santo votarsi per accalappiare quattrini si rivolge a questo demonizzato settore affibbiandogli qualche ulteriore balzello fiscale che gli operatori subiscono, quasi senza controbattere, con una forma di rassegnazione.