Nel Veneto via il gioco con vincita dal territorio

La corrente che vuole il gioco fuori dal territorio è sempre più ampia e corposa e, per questa sua particolare natura, fa sempre discutere dato che si è detto, più di una volta, che il proibizionismo, così come dice anche la  guida di casino più autorevole in Italia, non è certamente foriero di buoni risultati almeno là dove è stato applicato. Le regioni che hanno voluto schierarsi contro il gioco stanno avendo pessimi riscontri oltre a quello di veder rifiorire, sui rispettivi territori, il gioco illecito che si ripresenta puntuale appena il gioco pubblico si trova in qualche piccola difficoltà od appena lascia qualche spiraglio per entrare. Il gioco illegale non fa altro che approfittare della carenza di normative e decisioni nazionali per riappropriarsi di quel posto che lo Stato gli ha tolto in tanti anni e che, ora, sembra non abbia più interesse a farlo. Quindi, non ci si deve meravigliare quando ci si accorge che da più parti della nostra Penisola vengono presentati mozioni al nostro Esecutivo per bandire dal territorio proprio il gioco con vincita che per la stragrande maggioranza dei giocatori rappresenta solo divertimento e non certo risoluzione ai problemi del quotidiano come a volte si è sentito dire da benpensanti o politici che cavalcano il gioco problematico pro domo sua.

Questa è la volta che si vuole esaminare la proposta di legge presentata alla Presidenza della Camera dei Deputati denominata Disposizioni per il divieto del gioco d’azzardo e per la prevenzione della diffusione del rischio legato al gioco d’azzardo nonchè per la cura e la riabilitazione dei soggetti affetti da ludopatia avanzata da un Consigliere della Regione Veneto che chiede espressamente di vietare il gioco con vincita eccezion fatta per i giochi gestiti dallo Stato. Quindi, non si dovrebbero vietare le lotterie nelle loro forme più disparate, le scommesse sugli eventi sportivi ed il lotto: escluso il lotto istantaneo, qualificando come reato la violazione del divieto di tenuta del gioco d’azzardo e punendolo con la reclusione da uno a cinque anni e con una multa sino a 300mila euro. La proposta di Siamo Veneto è stata ampiamente combattuta da una deputata del Pd che è andata a sottolineare come il gioco non si possa vietare completamente, ma come sia assolutamente necessario prevenire e limitare i rischi che portano al gioco problematico, cominciando ad eliminare il gioco d’azzardo dai luoghi che quotidianamente vengono frequentati dai cittadini e, soprattutto, operando in modo da tenere lontani i giovani ed i giovanissimi dalle sale da gioco e dalle sale scommesse. Grande dibattito e battaglia, quindi, con queste argomentazioni.

Argomentazioni che portano sempre e comunque alla salvaguardia del territorio e dei suoi cittadini: chi non ama il gioco ed i  migliori siti legali di casino naturalmente lo demonizza e lo rende portatore di disagi e dipendenze tanto rilevanti da far bandire, come detto, il gioco d’azzardo lecito da tutta la Penisola, e da far eliminare qualsiasi forma diretta od indiretta di pubblicità che possa ricordare o spingere al gioco ed al suo abuso e che venga trasmessa, sia via etere che in via cartacea a mezzo giornali o quotidiani in qualsiasi momento della giornata. Questo è il parere di Siamo Veneto che, convinto di ciò che asserisce, porta avanti il suo discorso sia relativamente al suo territorio che per quanto riguarda tutta la Penisola: un modo totale di estromettere il gioco dalle vite di tantissimi giocatori che nel gioco trovano divertimento e non disagio, salvo in alcuni casi in cui il comparto viene vissuto non in modo corretto e con poca responsabilità.