GdF calcola quasi 3 miliardi di danno erariale alle casse dello Stato

Due miliardi e 22 milioni di euro, 5073 dipendenti pubblici denunciati, questi sono solo alcuni numeri che si trovano nel nuovo rapporto redatto dalla Guardia di Finanza, dove voce per voce vengono analizzati i dati e le somme che lo Stato italiano subisce di danno erariale. Il rapporto riguarda il periodo da gennaio ad ottobre e le cifre che si registrano sono molto elevate, contando anche che l’indagine è ancora in corso saranno numero che tenderanno ad aumentare, come anche quello dei famosi ‘furbetti’.

In Italia, da come si evince dal rapporto, anche il mondo delle truffe ha il suo buon giro di affari, infatti si registrano cifre da capo giro, il danno erariale ammonta a ben un miliardo e 358 milioni di euro. I ‘maghi della truffa’, poi, non vanno cercati solo tra l’amministrazione, ma anche tra i cittadini. I famosi ‘falsi poveri’, infatti, sono sempre più in aumento: dai dati della GdF, sembrerebbe che di 8000 controlli ben 2500 sono risultati irregolari, cioè erano persone che beneficiavano di alcuni servizi di cui non avevano diritto, come ad esempio agevolazione per le mense scolastiche, oppure borse di studio per studenti, ma anche servizi sanitari domiciliari. Alcuni ‘privilegi’ riguardavano anche le bollette di luce e gas, per non parlare delle irregolarità che coinvolgno i ticket sanitari. Il settore della sanità infatti è uno dei più colpiti, si sono infatti calcolati 233 milioni di euro di danno e 626 dipendenti indagati. Le frodi riguardano, anche il sistema previdenziale ed assistenziale con un ammanco di 77 milioni di euro, ‘grazie’ all’erogazione di assegni per falsi invalidi, o per falsi disoccupati o per extracomunitari che non sono residenti e in ultimo ma non meno importante anche il pagamento di pensioni di persone decedute. Tra le altre voci analizzate dalla Guardi di Finanza c’è anche quella delle ‘consulenze inutili’ che hanno portato via alle casse dello Stato ben 8 milioni e 454 mila euro, per non parlare dei 170 milioni relativi agli abusi e alle truffe nel settore del patrimonio pubblico, in particolare le case popolari che molto di frequentemente vengono affittati a prezzi irrisori.
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Sempre in merito alla lotta contro i ‘furbi’, ma questa volta in ambito universitario, la Guardia di Finanza di Roma ha stretto un patto, giovedì, con i tre atenei della Capitale: La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre. Lo scopo principale, naturalmente, di scovare i falsi poveri ed impedire loro di usufruire di servizi come borse di studio, tariffe agevolate delle mense, salire di fascia nel pagamento delle tasse. Il patto nasce, perché dagli accertamenti fatti dalla GdF nel 2013, risulta che il 63% delle autodichiarazioni sono irregolari. Nelle indagini, gli agenti hanno scoperto una studentessa che dichiarava un reddito di 19 mila euro, ma il padre aveva una Ferrari, un’altra invece aveva omesso di certificare un reddito maggiore ai 70 mila euro. Gli obiettivi di questa operazione, come ha dichiarato il capo della Gdf di Roma Ivano Maccani, è prima di tutto scovare i falsi poveri e poi di restituire alla società quello che gli è stato tolto illegalmente.

Fonti: Agi, sito Guardia di Finanza

di Flavia Donati

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