Giorgio Zinno, il sindaco gay di San Giorgio a Cremano, convola a nozze
Non soltanto è stato il primo sindaco campano a fare coming out, ma sarà anche il ‘primo cittadino’ gay italiano a unirsi al proprio compagno dall’entrata in vigore delle unioni civili. Stiamo parlando di Giorgio Zinno, 37 anni e sindaco di San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli, il quale sposerà l’architetto trentacinquenne Michele Ferrante dopo sei anni di fidanzamento e tre di convivenza. Ma Giorgio Zinno aveva già dichiarato, apertamente e pubblicamente, il suo orientamento sessuale tanto tempo fa (come tiene a precisare), e del resto si è trattata di una formalità poiché “della mia omosessualità sanno in famiglia, lo sanno gli amici” sin quando ne prese consapevolezza nel periodo dell’adolescenza, precisamente “a sedici anni e l’unico momento di difficoltà l’ho incontrato quando ho dovuto dirlo in famiglia. Una famiglia dalle idee molto aperte, però la preoccupazione c’è sempre”. È inevitabile che in queste ore ci sia un clamore mediatico intorno alla vita privata di Giorgio Zinno, perché sarà il primo sindaco in Italia a sposarsi con un altro uomo ma l’idea del grande passo, afferma Zinno, “è maturata perché sono già diversi anni che stiamo insieme. Ora avendo la possibilità di unirci, lo abbiamo fatto decidendo per il mese di settembre così avremo tutto il tempo per organizzarci”.
La cerimonia infatti è programmata per il 24 settembre al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa a Portici. La scelta del luogo ha una valenza simbolica molto forte poiché fu teatro di un eccidio di operai (in seguito ad uno sciopero) che lavoravano alla costruzione dei treni: “Ecco perché abbiamo scelto per la festa quel posto così carico di significati simbolici, anche quello vuol esser un inno alla libertà”. E la libertà per il sindaco è un valore che ha sempre accompagnato la sua vita e gli ha consentito di vivere alla luce del sole sin dall’età di 18 anni. I suoi concittadini hanno sempre saputo della sua convivenza stabile con il compagno da otto anni, e la cosa non ha mai suscitato clamore tanto che “i miei gusti sessuali non sono mai stati al centro di alcun dibattito politico e sociale e i sangiorgesi mi hanno eletto con il 60% di preferenze”. Contrario all’utero in affitto, favorevole all’adozione di un orfano da parte delle coppie omosessuali, ateo fervente e soldato nella lotta contro l’obiezione di coscienza, Giorgio Zinno è uno di quei rari casi a non sfruttare la sua identità di genere ai fini propagandistici: “non esistono gli omosessuali accanto agli eterosessuali, ma persone accanto ad altre persone. E come tali, ciò che ci unisce è senza alcun dubbio molto più di ciò che ci divide”.
Non soltanto è stato il primo sindaco campano a fare coming out, ma sarà anche il ‘primo cittadino’ gay italiano a unirsi al proprio compagno dall’entrata in vigore delle unioni civili. Stiamo parlando di Giorgio Zinno,
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