Di Pietro: “Berlusconi? Solo un piduista”
Antonio Di Pietro ricomincia da RadioSapienza. L’ex magistrato di Mani Pulite ha rilasciato una lunga intervista, sul momento politico italiano, soffermandosi sopratutto sulla decadenza di Silvio Berlusconi e sul ruolo di Giorgio Napolitano.
“È semplicemente uno dei tanti imprenditori della Prima Repubblica che ha fatto soldi ed affari. Con l’inchiesta Mani Pulite abbiamo scoperto molti reati di questi politici: alcuni ammettevano la colpa davanti ai giudici, altri scappavano ad Hammamet. Berlusconi ha inventato la terza via quella di farsi le leggi per non essere processato” così il presidente onorario dell’Italia dei Valori è tornato a parlare con il suo solito stile passionale e tagliente. Nella sua intervista, Antonio Di Pietro non ha risparmiato nemmeno delle critiche alla figura istituzionale di Giorgio Napolitano.
Presidente Di Pietro, secondo lei chi è Silvio Berlusconi?
L’ho conosciuto processualmente. È semplicemente uno dei tanti imprenditori della Prima Repubblica che ha fatto soldi ed affari. Con l’inchiesta Mani Pulite abbiamo scoperto molti reati di questi politici: alcuni ammettevano la colpa davanti ai giudici, altri scappavano ad Hammamet. Berlusconi ha inventato la terza via quella di farsi le leggi per non essere processato. Quindi è stato un furbo imprenditore, che si è presentato come il nuovo, ma in realtà è solo un piduista.
Con la decadenza del Cavaliere è finita una stagione politica?
Che sia finita un’era è vero, però non so se è arrivata un’epoca migliore. Ci sono due problemi enormi: da una parte un paese allo sfascio con una situazione drammatica, sopratutto per il lavoro, e dall’altra parte c’è un insieme di poteri forti che controlla l’informazione ed i gangli vitali dello stato.
Con la decadenza il governo Letta si è rinforzato?
Dalle ultime elezioni, il paese ha votato in modo tale che non c’era una maggioranza in parlamento. Avevano fatto le larghe intese per fare grandi riforme, ma invece il risultato è stato solo delle grandi ammucchiate. Adesso che una delle due forze politiche è uscita dalla coalizione è necessario innanzitutto una nuova maggioranza, la quale indichi il nuovo programma politico, e deve anche richiedere la nuova fiducia in parlamento.
Secondo lei il Berlusconi è incoerente ad attaccare Napolitano ora, dopo averlo votato da Presidente della Repubblica?
Ci vorrebbe veramente il pentotal per sapere cosa è accaduto. La decisione della seconda elezione di Napolitano, non è stata presa dal centrodestra, ma dalla sinistra impallinando Rodotà, Prodi e Marini. Io sono stato il primo ad esprimere qualche perplessità su alcune scelte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma alcuni parlamentari, per ciò che avevo detto, mi hanno buttato fuori dalla coalizione.
Cosa pensa del sindaco Matteo Renzi?
Ne penso positivamente con riserva. È un ottimo venditore, però devo ancora capire la qualità del suo prodotto. Berlusconi è stato un ottimo comunicatore, ma ha venduto solo una falsa politica che serviva per i suoi interessi personali. Penso che Matteo Renzi possa rappresentare una buona figura istituzionale, ma anche lui ha commesso alcuni errori.
Si candiderà alle elezioni europee?
Si, mi candido alle europee con l’Italia dei Valori. Uno degli errori che ho compiuto con il partito è stato quello nella scelta dei candidati. Per le prossime elezioni abbiamo lanciato in rete la campagna per candidarsi con noi. Le liste le facciamo due mesi prima che si presentano le candidature e le mettiamo online, in modo tale da ascoltare le varie opinioni dei cittadini per non incappare nell’errore Razzi-Scilipoti.
I magistrati possono fare politica?
Non si può confondere il ruolo dell’arbitro con quello del giocatore. Però non vi è dubbio che i magistrati, come tutti i cittadini, hanno il diritto costituzionale di fare politica, ma prima si devono irrevocabilmente dimettere. Non condivido chi si è candidato ancora con la toga e dopo il mandato istituzionale, ritornare in magistratura. Questa deve essere una regola base per una nuova riforma della giustizia.