L’industria del gioco punta alla “Responsabilità Sociale”

industria del giocoCorreva l’anno 1998 quando le scommesse sportive sono state ammesse sul territorio italiano: da allora l’industria del gaming è cresciuta in maniera esponenziale sia a livello di fatturato sia a livello di popolarità. Le casse dello Erario hanno incassato nel 2015 oltre otto miliardi di euro dal settore, alle quali si aggiungono le tasse sulla filiera che gestisce il segmento. Si tratta di numeri che fanno riflettere e che sono stati oggetto di accese discussioni a livello regionale e comunale. A livello statale non esistono ancora regole chiare, difatti la conferenza Stato-Regioni è ancora in alto mare, mentre i sindaci di varie città italiane si muovono sulla via dell’austerity, imponendo regolamenti che si appellano al concetto di responsabilità e di prevenzione della ludopatia. Nel centro del mirino le numerose slot sparse “selvaggiamente” sul territorio e la mancanza di una regolamentazione sulla loro distribuzione.

industria del giocoIl sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta, in tale contesto, ha proposto la riduzione di centomila macchine sul territorio. “La riorganizzazione del settore è necessaria ma va studiata pensando sempre che l’industria a cui ci si riferisce è un pezzo del Paese. Non si può demonizzare il gioco al punto da mettere in discussione le stesse basi del settore”, ha commentato il direttore di Agimeg Fabio Felici in merito alla proposta Baretta, una proposta che potrebbe penalizzare nettamente l’industria. Allo stato attuale, difatti, le slot machine rappresentano il 56% del mercato dei giochi. Le società di gioco appoggiano pienamente questa politica e puntano alla creazione di un business sano basato su regole certe ed efficaci. Le operazioni di marketing su cui si stanno muovendo puntano tutte sul concetto di “Responsabilità Sociale” poiché “avere a che fare con un giocatore problematico viene vissuto come un caso da risolvere, non come un individuo di cui approfittare per questioni di cinico margine”.

Questo tipo di aziende non cerca no un singolo individuo a cui far perdere del denaro, ma una moltitudine di giocatori che possano confrontarsi col gioco cogliendone soprattutto l’aspetto ludico”, hanno dichiarato gli esperti del settore. Si cerca di lavorare nella direzione del contrasto del gioco ai minori, degli alert che accompagnano i profili di gioco online registrati con relative carte di credito e i continui slogan di “Gioca responsabile” nelle campagne promozionali di settore.

Lottomatica presenta il Rapporto Comunità

In quanto azienda leader del mercato di riferimento in Italia, Lottomatica ha delle responsabilità precise verso la comunità che sono diventate parte dei propri valori e della propria visione. La prima responsabilità è quella di svolgere la nostra attività di impresa facendo sì che il gioco rimanga sempre una forma di svago e di intrattenimento; la seconda è impegnarci a valorizzare ciò che di positivo il gioco legale rappresenta per il Paese, con la consueta attenzione ai suoi possibili effetti sociali; la terza è rendicontare in modo chiaro e trasparente le nostre attività in un’ottica di Responsabilità Sociale”. È quanto ha dichiarato Fabio Cairoli, Presidente e Amministratore delegato di Lottomatica Holding durante la presentazione del primo Rapporto di Comunità da parte della società di gioco italiana, volto a sottolineare l’impegno della filiera in ambito sociale, economico, culturale e ambientale. Già dal 2007 è attivo presso Lottomatica un Programma di Gioco Responsabile ispirato agli standard internazionali dell’ European Lotteries e della World Lottery Association, strutturato su 10 aree di intervento volte a monitorare i processi di gestione del gioco con particolare attenzione sul suo impatto sociale. Lo scorso anno sono stati attivati diversi progetti di “Gioco Responsabile” tra cui “Facciamo Girare la Voce”, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema gioco-minori; Helpline, promosso e finanziato da Lottomatica e gestito da Federserd, un servizio per il supporto preventivo e terapeutico rivolto in particolare ai giocatori a rischio Gap e alle loro famiglie.

In definitiva, Beretta ha ribadito la necessità di un nuovo confronto per chiarire la situazione entro la fine di questo mese. E’ bene arrivare ad un accordo al più presto, per non vanificare ciò che di buono è stato fatto finora ed evitare soprattutto che la malavita riprenda in mano le redini del gioco.