Tra Pinzolo e gli USA: una prima valutazione del calciomercato della Roma
La vecchia idea di ritiro, fatto di corse tra i boschi, settimane di isolamento tra i monti e amichevoli poco allenanti con rappresentative locali, è una concezione superata per molte squadre di Serie A. Ormai il marketing la fa da padrone e le trasferte americane e/o asiatiche, in preparazione della nuova stagione, sono maggiormente remunerative rispetto ai ritiri nostrani. Per questo motivo vengono preferite trasferte al di là dell’Oceano durante i mesi estivi. E la Roma non fa eccezione. Domenica sera è terminato il mini-ritiro di nove giorni a Pinzolo e sabato prossimo inizierà la seconda parte di preparazione, con il viaggio di tredici giorni negli Stati Uniti. Quello tra le Dolomiti della Val Rendena però è stato un primo assaggio di Roma per i tifosi, la stampa ma soprattutto per Luciano Spalletti, che in Trentino ha iniziato la preparazione in previsione della nuova stagione, tra l’ormai prossimo Preliminare di Champions League e il Campionato di Serie A. Un ritiro con un occhio al calciomercato della Roma, tra cessioni eccellenti e arrivi nella notte.
LE CESSIONI – In Trentino sono partiti ben 30 giocatori, senza i nazionali impegnati a Euro 2016 e con molti giovani della Primavera. Ma soprattutto senza Pjanic, Castan, Digne, Ljajic e Iago Falque ceduti in questa prima parte di calciomercato. Quella del bosniaco è senza dubbio la più dolorosa, vista la caratura tecnica del giocatore, risultato il miglior centrocampista della Serie A lo scorso anno. Ma quello che ha scatenato la rabbia di molti tifosi giallorossi è stata la decisione della Roma di cederlo alla Juventus, la diretta concorrente per lo Scudetto. Un dispiacere che non è stato placato dalle giustificazioni economiche della sua cessione. Per non incorrere nelle sanzioni della UEFA sul FFP (Financial Fair Play), alla Roma, prima del 30 giugno, serviva un’entrata superiore ai 30 milioni di euro. L’unica soluzione per ricavare una cifra simile era effettuare una cessione eccellente. E i giocatori papabili, nonché appetiti sul mercato, erano tre: Rüdiger, Nainggolan e Pjanic. Lo sfortunato infortunio del primo, insieme alla volontà di rimanere in giallorosso del secondo, ha portato Pjanic alla cessione. Ma perché alla Juventus e non all’estero? La risposta è semplice. L’unica offerta reale portata dal bosniaco alla dirigenza della Roma è stata proprio quella della Juventus. 32 milioni di euro che hanno sì salvato il bilancio giallorosso, ma hanno inevitabilmente rinforzato ancor di più la squadra di Massimiliano Allegri.
Su Castan e Digne invece la scelta è stata fatta esclusivamente per questioni tecniche. Al brasiliano serviva un anno di titolarità per poter riprendere appieno la confidenza con i ritmi della Serie A, e la Roma non poteva assicurare al difensore tale opportunità. Mentre per il francese le richieste economiche del PSG sono state ritenute troppo alte – quasi 20 milioni di euro – e per questo si è virato sull’acquisto di Mario Rui, economicamente più vantaggioso e definito dallo stesso Spalletti “naturale sostituto di Digne”. Infine sia Ljajic che Iago Falque, ceduti entrambi al Torino, non erano ritenuti più giocatori utili al progetto e si è preferito fare cassa con le loro cessioni.
GLI ACQUISTI – A Pinzolo, l’allenatore giallorosso ha potuto avere il primo contatto diretto con i quattro nuovi acquisti: Mario Rui, Alisson, Gerson e Juan Jesus. “Se la Roma mi ha preso un motivo ci sarà. Voglio fare bene in giallorosso e scrivere la storia”, parola di Mario Rui, che il giorno della presentazione non ha usato mezzi termini per descrivere la sua nuova esperienza alla Roma. A Pinzolo, il portoghese ha mostrato grande personalità e voglia di mettersi in mostra e fin da subito ha conquistato la fiducia di Luciano Spalletti. Per adesso non ci sono dubbi: la fascia sinistra della Roma è sua. Titolare in entrambe le amichevoli, Mario Rui ha fatto vedere quanto di buono messo in mostra la scorsa stagione a Empoli. Intelligenza tattica, duttilità nel ruolo, ottima corsa e un piede sinistro molto interessante. I suoi cross saranno fondamentali per la vena realizzativa di Dzeko, che già dal ritiro di Pinzolo ha mostrato tutto un altro piglio rispetto allo scorso anno. Insomma, Digne sembra già un lontano ricordo e la scelta del portoghese sulla corsia mancina sembra una scommessa già vinta dalla Roma.
Note positive sono giunte anche dai tre brasiliani: Alisson, Gerson e Juan Jesus. Il portiere ha mostrato una grande tecnica tra i pali, qualità che lo ha portato a essere ritenuto uno dei migliori portieri del Brasile. A Roma dovrà migliorare il gioco con i piedi – fondamentale nel calcio di Spalletti – con la speranza che questo serva a convincere tutti che possa essere lui il numero 1 giallorosso del futuro.
Gerson, invece, – pagato a gennaio scorso ben 17 milioni di euro – ha fatto vedere a tutti la sopraffina tecnica di base. Lo stesso Spalletti non ha esisitato a definirlo “bellino a vedersi”, ma la velocità del calcio italiano ha mostrato anche le lacune – ovvie per un diciannovenne – sui tempi di gioco. Il brasiliano dovrà velocizzare tutto il suo calcio, ma il futuro è suo e Spalletti, per adesso, se lo coccola.
Infine Juan Jesus, arrivato direttamente dal ritiro dell’Inter per rinforzare il reparto arretrato giallorosso. Di lui si conoscono pregi e difetti, soprattutto sull’attenzione nei 90’ di una partita. Aspetti mentali che sicuramente verranno migliorati sotto la cura dell’allenatore toscano che, dopo pochi giorni, lo ha già promosso: “È quello che ci aspettavamo. Juan Jesus è un giocatore voglioso e muscolare che ha reattività e che sa tenere la posizione”.
LE TRATTATIVE – In questo momento le trattative più calde per il calciomercato della Roma riguardano soprattutto il reparto arretrato. Questi giorni saranno decisivi per il passaggio di Nacho Fernandez in giallorosso. L’entourage del giocatore ha già incontrato la dirigenza giallorossa e in queste ore l’agente dello spagnolo ha incontrato il Real Madrid per cercare di definire gli ultimi dettagli. A breve la Roma aspetta una risposta, per poter regalare a Luciano Spalletti un nuovo tassello per la sua difesa. Per Szczesny, invece, la trattativa è ancora lontana dalla conclusone. Le parti sono al lavoro e si sta cercando un accordo tra Roma e Arsenal. Gli inglesi non vorrebbero partecipare all’ingaggio del calciatore e, nelle ultime ore, è uscita fuori anche una richiesta tecnica del polacco: vorrebbe continuare a lavorare con il preparatore Nanni, al quale, a fine stagione scorsa, non è stato rinnovato il contratto.