Non riconoscere i propri figli costituisce un illecito risarcibile come danno non patrimoniale.
Lo ha stabilito la prima sezione civile della Cassazione con la sentenza 26205 pubblicata il 21 novembre, nel caso di specie i giudici di legittimità hanno rigettato il ricorso di un uomo condannato dalla Corte d’Appello di Trieste, a corrispondere ai figli un risarcimento di ben 150mila euro caduno a titolo di danno non patrimoniale da illecito endofamiliare a seguito del riconoscimento giudiziale della paternità naturale.
Il padre è così ritenuto responsabile per la sola consapevolezza del concepimento e non la certezza assoluta della paternità, peraltro, rilevano i giudici che nella fattispecie “il ricorrente ha avuto la piena possibilità di essere del tutto consapevole della probabilità della propria paternità, ma ne ha ignorato tutti i segnali, lasciando i minori privi della figura paterna e delle cure necessarie”.
La motivazione si ravvisa nel fatto che il danno subito a causa della privazione della figura paterna è consistito per i figli nelle ripercussioni personali e sociali derivanti dalla consapevolezza di non essere mai stati desiderati ed accolti come figli. La mancanza della figura genitoriale paterna, ha creato uno stato di disagio e sofferenza nello sviluppo psico-fisico dei minori dando vita ad una situazione di coatta privazione affettiva