Ecco dove vivono le ultime tribù cannibali del pianeta

Che cos’è il macabro fenomeno del Cannibalismo? Esistono ancora le tribù cannibali? Qual è il loro credo?

01droga_cannibale_effetti_disturbi_parola_esperto-300x247“Ho un vecchio amico per cena”, così recitava Anthony Hopkins nel celeberrimo film Il Silenzio degli Innocenti, impersonificando il cannibale per l’eccellenza Hannibal Lecter, un uomo spietato, mangiatore o meglio, divoratore di carne umana. 

Il cannibale è proprio questo, un uomo che si ciba della carne dei suoi stessi simili per sopravvivere in situazioni di carestia estrema, in funzione di un’usanza culturale o a causa di patologie psichiche e mentali.

Un rito antico, un fenomeno oscuro e inquietante quello del Cannibalismo, o antropofagia, che è sempre esistito, affascinando l’uomo ma lasciandolo allo stesso agghiacciato dinanzi a una manifestazione così crudele: cosa può spingere un uomo a cibarsi di un altro uomo?

Tutto ciò chiaramente era più frequente in tempi antichi, ma oggi in un mondo così industrializzato, nell’era del benessere, esiste ancora il fenomeno del cannibalismo? Possibile che vi siano ancora persone che si cibano di parti del corpo umano con la stessa naturalezza con cui si mangia un gelato? Oggi, nonostante i numerosi divieti di enti internazionali, questa pratica ancora esiste e sono ben 5 le ultime tribù cannibali sopravvissute sul nostro pianeta. 

KOROWAI, NUOVA GUINEA

Questa tribù ha iniziato a praticare il cannibalismo per motivi rituali, i Korowai infatti non concepiscono la malattia come causa di morte e pensano che ad uccidere le persone siano dei demoni conosciuti con il nome di Khankhua. Questi “uomini strega” provenienti dagli inferi, assumendo le sembianze di un parente o un amico della vittima irrompevano con l’inganno nel villaggio e uccidevano  la persona con una freccia. Se le vittime non morivano sul colpo sussurravano ai parenti il nome di Khankhua e subito dopo il malcapitato veniva ucciso e mangiato. La loro è una vendetta nei confronti del Khankua, l’idea che sta alla base della loro pratica è quella di mangiare il demone, non la persone di cui si è impossessato. Ai bambini fino all’eta di 11 anni è vietato cibarsi di carne umana.

AGHORI, INDIA

Sono monaci esiliati e temuti in tutta l’India, costituiscono la setta più estrema degli asceti induisti. Questi monaci sono alla perenne ricerca di illuminazione spirituale e per raggiungere il dio Shiva fanno uso di marijuana e alcol prima della meditazione. Secondo gli Aghori il mondo è solo un’illusione e nulla va proibito, così si lasciano andare a pratiche macabre. Si cibano di carne animale e umana, prediligono i pezzi di cervello, bevono dai teschi umani e masticano le teste degli animali vivi e cospargono il loro corpo con la cenere dei corpi morti. Gli Aghori sono convinti che mangiare carne umana permetta di assorbire tutte le energie e i poteri che la vittima ha acquisito nella sua vita e questo. Per questi monaci non vi è distinzione tra sacro e profano, tra puro ed impuro, in quanto è tutto frutto dell’immaginazione. A volte contemplano per ore i corpi senza vita e meditano su quelli in putrefazione. Sono quotidianamente circondati da scheletri, cadaveri e ossa, secondo loro solo superando la dualità tra la vita e la morte si può raggiungere il pieno appagamento e comprendere la realtà.

MILIZIA MAI-MAI, GONGO

Le tribù cannibali non si limitano a monaci o piccoli villaggi, nel Congo il cannibalismo, già praticato alla fine dell’800,  non è una novità ma una realtà. I diffusi episodi di cannibalismo che si sono verificati hanno spinto l’Onu a fare diverse inchieste. Nonostante le varie condanne ad i miliziani continuano a catturare e divorare esseri umani, in particolare i pigmei a causa della credenza che mangiare la loro carne renda invincibili.La pratica del cannibalismo è utilizzata anche come vendetta, ci sono stati episodi in cui alcuni miliziani hanno ucciso e mangiato la carne dei ribelli. Quella del Congo è una guerra dimenticata, la guerra degli orrori, portata avanti con una mattanza che è al di fuori di ogni schema logico.

LIBERIA

Il cuore pulsante del cannibalismo è proprio l’Africa. In Liberia una percentuale molto alta di persone almeno una volta nella vita si è cibata di carne umana. Quello di imbattersi in corpi di persone privi di genitali non è un fenomeno raro in Libera; gli abitanti del luogo infatti pensano che i genitali maschili rappresentino la forza e il vigore, mentre quelli femminili la fecondità e la saggezza. In Africa, come in Congo, il fenomeno del cannibalismo è strettamente legato ad eventi traumatici, come guerre sanguinose, stupri costanti e quindi mancanza di stabilità e di sicurezza.

YORUBA, NIGERIA

Gli atti di cannibalismo avvenuti in questo paese sono strettamente legati al commercio di carne umana, le ragioni alla base di questo fenomeno hanno le loro radici in antiche superstizioni e credenze in ambito medico. Diverse le voci circa mercati di carne umana stile “hostel” e anche di ristoranti che la servivano, ma di questi non c’è alcuna conferma ufficiale; resta il fatto che in Nigeria i casi di cannibalismo non sono una novità.

E voi cosa mangerete stasera per cena?

 

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tribù cannibali

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