Come accade spesso nel mondo dei social, basta un piccolo cenno e la notizia, condivisa e quindi divulgata, diventa un caso internazionale. Ed è proprio in riferimento alla “famosa” tassa su Whatsapp, che nei giorni scorsi si è scomodata addirittura la Polizia di Stato, che tramite i social ha fatto sapere a tutti gli appassionati di messaggistica che non vi sarà, almeno per il momento, alcuna tassa da pagare per continuare ad usufruire del servizio. Proprio alcuni giorni fa, Studiocataldi.it riferiva di una importante guerra messa in atto dall’Agcom contro le chat gratuite, quindi non solo Whatsapp ma anche Telegram, Wechat etc. , dove si evidenziava la concreta possibilità di dover pagare una piccola somma per l’uso delle reti e di poter rifarsi sul credito dei clienti.

Smentita della Polizia di Stato

Arriva subito la smentita della polizia di stato, attraverso l’attiva pagina facebook “Una vita da Social”, dove si rivela, che quella messa in atto era una semplice ricerca dell’Agcom, queste le parole: “Si è trattato solo di un’indagine dell’Agcom – si legge nel post – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) svolge anche attività di studio e di indagine conoscitiva, la cui azione è da sempre volta a promuovere l’innovazione e la ricerca nel settore delle comunicazioni e dei media, ma anche per creare dibattito sui nuovi strumenti di comunicazione. Vi lasciamo inoltre alle parole della stessa pagina, sulle probabili regolamentazioni a riguardo.

Come spiega la polizia di stato, non si tratta al momento del pagamento di una tassa, per questo, bisognerebbe sempre evitare di cliccare su richieste di pagamento, poichè si tratta di truffe studiate appositamente per cercare di trovare un guadagno sulle persone insicure e non informate in merito. Quindi, è importante avere sempre gli occhi ben aperti, e non cascare in questi tranelli che, come spesso accade, possono attivare abbonamenti mensili di cifre cospicue.

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Twitter: @devidmursi

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