Scandalo doping Schwazer, l’atleta non ci sta e attacca “Non mi vogliono a Rio”

Scandalo doping Schwazer – l’atleta altoatesino, ripiombato nell’incubo doping quattro anni dopo squalifica di Londra 2012, non ci sta e ha voluto far sentire la sua voce sul nuovo scandalo che lo sta travolgendo e lo ha fatto direttamente in conferenza stampa: «Come quattro anni fa sono qui a metterci la faccia per rispetto mio e di chi mi sta intorno, oggi però non ci saranno scuse, non ho commesso errori.» ha dichiarato Schwazer, rincarando poi la dose «Da un anno e mezzo con tanta fatica sto facendo il contrario rispetto a quattro anni fa, andando a Roma ad allenarmi, questo è un incubo per me, ma vi posso assicurare che questa volta si andrà in fondo. C’è grande ostilità nei miei confronti, ce ne sono state altre di chi non voleva farmi gareggiare, di chi non voleva che io vincessi, forse qualcuno non mi vuole alle Olimpiadi di Rio».

Il mistero – Sullo scandalo doping Schwazer è intervenuto anche il suo allenatore  Alessandro Donati «Alex è un atleta straordinario, un fuoriclasse ed io non lo abbandonerò facendo finta di essere all’oscuro di tutto come il suo precedente allenatore» rivelando poi di aver subito presunte pressioni per non vincere a Roma: «Ad Alex sono stati dati dei consigli di non vincere. Le pressioni le ha fatte qualcuno che ha un ruolo importante e verrà specificato nelle sedi competenti».

Le reazioni del mondo dello sport – Dura la reazione dal mondo dello sport, se il numero uno del Coni Giovanni Malagò non si è sbilanciato e ha chiesto tempo per capire bene la situazione sul nuovo scandalo doping Schwazer, sottolineando però che a volte lo sport è strano e si passa da momenti di esaltazione a momenti di sconforto in cui ci si interroga su notizie del genere, molto meno diplomatica è stata la campionessa di nuoto Federica Pellegrini «questa notizia non macchia la federazione italiana, macchia solo lui. Non sono né triste, né arrabbiata, sono solo dispiaciuta per lui. Prima di oggi non ero polemica su Alex, anche se a molti atleti da fastidio sapere di avere un ex dopato tra di loro, io ero serena, lui aveva scontato la sua pena. Oggi però l’opinione un po’ cambia. Il problema a volte è nelle regole, si dovrebbero rivedere le sanzioni, una cosa è la negligenza, un’altra è l’uso di anabolizzanti o EPO, in questi casi io sono per la radiazione a vita al primo controllo positivo». Il campione di nuoto Filippo Magnini ha dichiarato «Se fosse vero, sarebbe molto grave, ma questa è la prima legge dello sport, si vince e si perde, ma vincere rubando è inutile».

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