Maria Ungureanu: 10 anni stuprata e uccisa a bordo piscina
Maria Ungureanu, dieci anni è stata ritrovata morta nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. Il corpo della bambina, ritrovato a bordo di una piscina, è stato sottoposto ad autopsia dalla quale sono emerse le ragioni della morte della piccola, prima violentata e poi morta per asfissia. Della morte di Maria Ungureanu è indagato, intanto, un 21enne romeno, accusato di omicidio e violenza sessuale. La bambina sarebbe morta perché incapace di nuotare, quanto allo stupro gli inquirenti hanno tenuto a precisare che per stabilire con esattezza a quando essa risale si dovranno attendere i test eseguiti durante l’esame necroscopico.
Maria Ungureanu: 10 anni stuprata e uccisa a bordo piscina
L’indagato, nel frattempo, si difende proclamando si innocente: «Sono innocente, non avrei mai potuto farle del male, per come era come se fosse una sorella», ha dichiarato Daniel, giovane rumeno e principale indagato per l’omicidio della piccola Maria Ungureanu. Secondo le ricostruzioni Daniel sarebbe stato tra gli ultimi a vedere Maria, i due avrebbero fatto un giro in macchina fino alla vicina Telese per poi tornare a San Salvatore Telesino dove la bambina, chirichetta, si è recata in parrocchia per partecipare ai festeggiamenti di Sant’Ambrogio. Intanto, la famiglia della piccola Maria, chiede giustizia: «Se mia figlia è stata stuprata e uccisa chiedo una giustizia rapida» ha dichiarato il padre, aggiungendo: «Credo nella giustizia italiana: se volessi farmi giustizia da solo finirei in galera lasciando sola mia moglie». Il padre ha poi voluto ricordare la piccola: «Tornavo a casa la sera mi riempiva di gioia e mi faceva passare ogni dolore», ma anche al presunto carnefice: «Lo conosco da due anni, ha frequentato la mia casa e spesso mangiava con noi. Per questo motivo, quando i carabinieri mi hanno detto che domenica pomeriggio avrebbe voluto telefonare per avvisarmi che Maria, dopo la celebrazione della messa, era andata con lui a Telese, mi sono gelato».