Girone B: avanti le britanniche, la Slovacchia spera
Finale inatteso nell’accesissimo gruppo B di Euro 2016 con il sorprendente Galles che, a Tolosa, si sbarazza di una inconsistente ed eliminata Russia. Chiude, così, in testa al girone con 6 punti grazie, anche, al pareggio tra Inghilterra e Slovacchia che, a Saint Etienne, non sono andate oltre le zero a zero. Secondi gli inglesi e terzi gli slovacchi che hanno concrete possibilità di ripescaggio come migliori terze.
GALLES – RUSSIA 3-0
Partita a senso unico dominata dalla formazione di Chris Coleman che, dopo lo smacco subito nel derby britannico, chiude il discorso qualificazione nei primi venti minuti grazie al principe di Galles, Gareth Bale, capocannoniere indiscusso della manifestazione con tre reti.
Partenza a razzo gallese che all’undicesimo, al primo vero affondo, trova il vantaggio: lancio di Allen tra le praterie sovietiche e tocco delizioso a cucchiaio di Ramsey che supera un incolpevole Akinfeev. Il raddoppio è questione di minuti: altra prateria e altro lancio di Bale per il terzinaccio Taylor che, dopo la prima conclusione respinta, con un tap-in sigla il due a zero che, di fatto, chiude l’inerzia del match. Siamo al ventesimo ed è il tripudio allo stato Municipal di Tolosa. I supporters gallesi si godono sugli spalti la stra-meritata qualificazione mentre dall’altra parte Ignashevic & co. vagano per il campo, increduli e smarriti con l’espressione del fallimento ben stampata sulla faccia.
Cambia poco nel secondo tempo per la formazione di coach Slutsky – dimessosi a fine gara – alla ricerca sterile di un pareggio impossibile. L’occasione arriva con Dzyuba che sciupa facendosi ipnotizzare da Hennessey, poi il nulla. I gallesi gestiscono agevolmente il finale in cui tiene banco la lotta tra Bale e Akinfeev. Quest’ultimo gli nega più volte la gioia personale per poi capitolare al 67’: lancio di Ramsey sulla falsa riga dei due gol precedenti e tocco di Bale sul portiere in uscita. Primo gol su azione della stella del Real e primo posto nel girone guadagnato legittimamente sul campo. Il Galles affronterà il 25 giugno a Parigi una delle terze classificate tra i gruppi A/C/D mentre la Russia abbandona mestamente un Euro 2016 incolore, macchiato dalle gesta vergognose dei suoi pseudo tifosi dei quali sicuramente non si avvertirà la mancanza.
INGHILTERRA – SLOVACCHIA 0–0
Pareggio col sorriso a reti bianche tra Inghilterra e Slovacchia con gli uomini di Roy Hodgson secondi a cinque punti e Hamsik & co. in lizza per un probabile ripescaggio tra le migliori terze. Anche se il sorriso inglese è un po’ meno smagliante di quello slovacco causa un secondo posto inaspettato dietro i cugini poveri gallesi. Partita a senso unico con un copione già scritto: inglesi geneticamente modificati con sei innesti rispetto al derby precedente – con Vardy e Sturridge al posto di Kane e Rooney – e padroni del campo. Dall’altra parte un centrocampo folto e attento a non concedere il minimo spazio. Primo tempo ad alto ritmo e occasioni per Vardy e Lallana che mettono a dura prova Kozacik, autore di due ottimi interventi che tengono viva la fiamma degli ottavi, complice la contemporanea debacle sovietica.
Secondi quarantacinque minuti sulla stessa lunghezza d’onda. Inglesi che premono con grande intensità e meno efficacia: l’occasionissima capita sui piedi del neo-entrato Alli che calcia a botta sicura, ma è Skrtel a salvare sulla linea. Hodgson, informato sulla vittoria del Galles, tenta tutte le carte possibili: inserisce Rooney e Kane per l’assalto finale, ma la musica non cambia e il nervosismo unito alla stanchezza rendono sterile un forcing che non produce più alcun effetto. Nel finale, su una disattenzione difensiva di Smalling, la Slovacchia rischia addirittura il vantaggio, ma Hamisk non riesce a punire l’ingenuità clamorosa del centrale inglese. Al fischio finale entrambe si godono la festa che le proietta alla fase successiva. Gli inglesi se la vedranno con la seconda del girone F sperando di evitare il Portogallo, mentre per la Slovacchia con ogni probabilità toccherà affrontare la Spagna o la Germania, ma la gioia degli ottavi è già di per sé un motivo di orgoglio a prescindere da come vada a finire.