Roghi in Sicilia: oltre 500, origine dolosa
Roghi in Sicilia: oltre 500, origine dolosa
Oltre 500 roghi in Sicilia divampati giovedì tra le province di Palermo, Agrigento, Messina e Caltanissetta : questa la quantificazione effettuata da Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Tuttavia ora la situazione sembra essere tornata alla normalità, sebbene ci siano ancora dei focolai attivi, come quello divampato tra la notte e l’alba nella zona di Cefalù, in contrada Ogliastrillo, che ha richiesto l’intervento dei vigili.
La zona più colpita è stata senza dubbio la provincia di Palermo, dove sono attivi ancora una decina di focolai: devastato il territorio di Cefalù, dove le fiamme hanno distrutto gran parte della vegetazione e molte villette, mentre sul Monte Pellegrino, la montagna che sovrasta la città dove sono stati devastati circa 600 ettari dalle fiamme, i pompieri stamattina sono tornati per mettere in sicurezza alcuni alberi danneggiati dal fuoco. A Trapani la zona più colpita risulta essere quella tra Castellammare e Alcamo, mentre in provincia di Messina i comuni colpiti da diversi incendi sono Motta d’Affermo, Rometta Marea, Gioiosa Marea, Sant’Agata di Militello. E ancora fiamme a Santo Stefano di Quisquina in provincia di Agrigento e nei comuni di Bompensiere e Caltanissetta, in provincia di Caltanissetta.
Tantissimi i danni provocati dai roghi in Sicilia: oltre alle centinaia di sfollati e decine di intossicati, tra cui anche una bambina di 9 anni a Palermo, gravi disagi per la mobilità, per cui erano state chiuse strade, cancellati voli e sospesi collegamenti ferroviari. Solo ieri è stato possibile, grazie all’incessante lavoro delle squadre tecniche d’emergenza, ripristinare la circolazione ferroviaria; è stata inoltre riaperta l’autostrada Palermo-Messina e la Ss 113, anche se permangono i disagi. Si è temuto anche un nuovo disastro ambientale a causa della vicinanza delle fiamme alla discarica di Bellolampo e all’impianto di biogas.
Intanto tutti concordano sull’origine dolosa dei roghi in Sicilia: stamattina si è tenuta una riunione in prefettura a Palermo cui ha preso parte anche il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che promette “la reazione sarà durissima, faremo di tutto per accettare eventuali responsabilità”.
Vai alla home page di Linea Diretta24
Leggi altri articoli dello stesso autore
Twitter: @ludovicapal