Abusi sessuali su un chierichetto. Prete arrestato
Abusi sessuali su un chierichetto ad opera di un prete, Francesco Caramia. Questa è l’accusa, respinta in toto, che ha portato all’arresto del parroco di Brindisi. Gli abusi sessuali sarebbero accaduti ripetutamente fra il 2007 e il 2008, quando il bambino aveva circa dieci anni. Nello scorso dicembre i carabinieri avevano fatto perquisizioni e sequestri nella chiesa San Giustino de Jacobis del rione Bozzano in cui il prete operava, notificandogli contestualmente un avviso di garanzia. In seguito a questi sospetti don Caramia si era dimesso dall’incarico e di recente l’arcivescovo di Brindisi ha nominato un suo sostituto. Sul caso hanno indagato i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Brindisi, con il capitano Luca Morrone e il tenente Luca Colombari che hanno anche eseguito il provvedimento restrittivo.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di un pediatra nel luglio del 2015: il minorenne aveva raccontato al medico di aver subito abusi sessuali e aveva riferito anche alcuni dettagli.
Il 16 febbraio scorso si è svolto l’incidente probatorio nel quale è stata acquisita la testimonianza del ragazzino. La perizia disposta sulla vittima ha dimostrato la sua credibilità e la sua capacità di elaborare e riportare correttamente quanto accaduto: “succedeva anche in sacrestia, qualche volta mi ha dato spintoni e mi ha minacciato dicendo che se avessi parlato avrebbe fatto licenziare mio padre o fatto vendere la casa”.
Gli abusi sessuali su un chierichetto hanno fatto prendere la decisione al pubblico ministero Milto Stefano De Nozza di chiedere l’arresto e al gip Maurizio Saso di firmarlo. Ora il prete è agli arresti, in carcere. Di concerto col suo avvocato, il prelato ha nominato come consulente di parte la criminologa Roberta Bruzzone, noto volto dei salotti televisivi.
L’accaduto ha profondamente scosso la comunità e sulla pagina Facebook del sacerdote sono numerosi i messaggi di sostegno dei suoi fedeli.