Super Hamsik con la Slovacchia, Francia all’ultimo respiro
La pochezza di gioco e la noia che sta contraddistinguendo questi Euro 2016, ieri ha avuto un’ulteriore conferma con le tre partite della giornata: Romania-Svizzera, Slovacchia-Russia e Francia-Albania. Gol sì, ma anche lunghissimi tratti di monotonia e non gioco che hanno confermato quanto ancora questa competizione stenti a decollare.
Slovacchia-Russia
Vittoria 2-1 degli slovacchi firmata Marek Hamsik, che regala i tre punti ai suoi connazionali con una partita sontuosa. Il giocatore del Napoli ispira il primo gol con un lancio millimetrico di 40 metri e poi inventa il raddoppio con una magia. Calcio d’angolo corto, riceve palla al limite dell’area, fa un dribbling e poi scarica una bomba di destro che si insacca nell’angolino alto alla sinistra del portiere. Bacio al palo e gol da fantascienza, forse a oggi il migliore di questo Europeo.
Con questi tre punti la Slovacchia prende fiato e cancella il k.o. dell’esordio contro il Galles. Oggi si metterà davanti alla tv per Inghilterra-Galles, “gufando” un po’ la nazionale di Hodgson. Senza una vittoria inglese, i bianchi di Kozak, alla terza partita, sarebbero padroni del loro destino, in ottica qualificazione. Senza dover rendere conto a nessuno. Un bel vantaggio per una squadra sfavorita alla vigilia. La Russia, invece, grazie al non gioco proposto contro gli slovacchi è con un piede e mezzo fuori dalla Francia. E non c’entrano nulla gli hooligans che stanno devastando le città. La colpa è solamente sua. Doveva essere la partita qualificazione, invece è stata un vero disastro: errori in fase di conclusione, una formazione molle e svagata che ha avuto il colpo di coda solamente alla fine. Troppo tardi però. E ora gli ottavi sono più lontani.
Romania-Svizzera
Un pareggio per 1-1 che alla fine accontenta entrambe. Permette agli elvetici di ipotecare gli ottavi e ai romeni di giocarsela nell’ultimo set contro l’Albania di De Biasi, con un grande vantaggio in fatto di punti e differenza reti. La nazionale rumena vista all’esordio contro la Francia aveva stupito e fatto intendere come non fosse un cliente facilissimo per nessuno. Molto difensiva e poco propositiva, nel primo match, quanto volitiva contro la Svizzera. Gli elvetici nel primo tempo sprecano molto, e allora i rumeni prendono coraggio e grazie agli innesti di Torje e Chipciu fanno vedere anche un tasso tecnico non trascurabile. Dopo 18’ ricevono in regalo un altro rigore (dopo quello contro la Francia), che Stancu realizza. Il vantaggio dà carica ai rumeni che dopo dieci minuti colgono anche un palo con Sapunaru. La Svizzera è alle corde e per tutto il primo tempo non riesce a rispondere agli attacchi dei ragazzi di Iordanescu.
Dopo un’ovvia strigliata di Petkovic negli spogliatoi, gli svizzeri si presentano in campo nel secondo tempo con un altro piglio. Dopo 12’ Mehmedi sigla il pareggio con un diagonale al volo di sinistro sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Tatarusanu, impeccabile per 90’, non ci può fare nulla. 1-1 e palla al centro. I rumeni si abbassano, mentre gli svizzeri ci credono. Alla fine l’1-1 rimane fino al termine, in una partita volenterosa da parte di entrambe, ma certamente non divertente.
Francia-Albania
Alla fine è 2-0 per la Francia. Che a leggerlo così sembrerebbe una vittoria facile per i galletti, mentre la realtà dice come sia stata una partita sofferta fino all’ultimo, risolta solamente dai due gol segnati da Griezmann e Payet tra il 90’ e il 93’. Primo tempo noioso e imbarazzante, soprattutto per i francesi. Molli, senza idee e esageratamente compassati. Martial e Coman, che sostituivano dall’inizio Pogba e Griezmann, sono risultati impalpabili e tutta la squadra sembrava giocare più un allenamento del giovedì che una partita fondamentale per la qualificazione. Sono serviti gli aggiustamenti in corsa di Deschamps, insieme a una strigliata nel primo tempo, per risolverla.
Dopo 45’ il ct archivia quella brutta bozza di 4-2-3-1 con Martial-Coman e rispolvera un 4-3-3 più equilibrato. I francesi spingono con più ordine – Pogba alza il tasso di qualità in mediana, dove Matuidi e Kantè faticavano a sfornare idee e Griezmann accende la trequarti insieme a Payet, tra i migliori in campo – ma soprattutto prendono più coraggio. Dalle parti di Berisha piovono all’improvviso cross, colpi di testa e tiri dalla distanza. Alla fine il muro eretto da De Biasi crolla e la rabbia del ct, colta dalle telecamere, fa capire quanto fosse importante lo 0-0 per l’Albania. Sei punti e 4 gol per i francesi che vogliono dire ottavi. Zero gol e zero punti per gli albanesi che si aggrappano all’ultima partita per strappare un pass disperato per la fase successiva.
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