Muhammad Ali, l’ultimo saluto nella sua Louisville

Muhammad Ali ha ricevuto ieri l’ultimo commosso saluto da parte della sua schiera immensa di ammiratori. Un corteo funebre di 30 chilometri lo ha ricondotto nella sua città natale, Louisville. Due ali di folla hanno accompagnato il feretro gettando fiori al suo passaggio. Migliaia di persone hanno accompagnato il corteo al grido di “Alì Alì”, alcune arrivate anche da molto lontano, Africa e Asia, per l’ultimo tributo a un campione che è stato un simbolo per le persone di colore ma anche per tutti coloro che credono che contro l’ingiustizia non bisogna mai chinare il capo ma combattere.

Muhammad Ali
Il saluto al grande campione

Muhammad Ali, nome scelto dal campione dopo la sua conversione all’Islam per ripudiare il suo “nome da schiavo” Cassius Clay (Clay era il cognome del padrone al quale i suoi antenati avevano fatto da schiavi) ha ricevuto una mastodontica dimostrazione d’amore. Aveva preparato lui stesso, negli ultimi dieci anni, il suo funerale. Il corteo ha attraversato tutti i luoghi più significativi della sua città d’origine nel Kentucky, dalla sua prima casa dove nacque negli anni della segregazione, all’Alì Center, il Centro per l’eredità afro-americana, dove il carro funebre ha fatto una toccante pausa, al Muhammad Ali Boulevard prima di arrivare al Cave Hill Cemetery, dove è avvenuta la tumulazione in forma strettamente privata lontano dalle telecamere.

Omaggio a Muhammad Ali

Oltre alle migliaia di persone accorse, molte le star e le personalità che hanno voluto rendere omaggio a “il più grande”: da Will Smith, che lo ha interpretato in un film di grande successo, al comico Billy Crystal, a Mike Tyson che ha voluto portare la bara. L’orazione funebre è stata affidata a Bill Clinton. Il Presidente Obama, invece, non ha potuto partecipare a causa di impegni familiari e ha mandato un video per omaggiarlo, facendosi riprendere accanto ai suoi guantoni. Guantoni che molti dei partecipanti al corteo hanno voluto indossare nonostante il caldo soffocante. Un piccolo giallo riguarda il Presidente turco Erdogan, che aveva partecipato al funerale islamico, ma che, pare, vistosi negare il diritto a parlare alla cerimonia, è tornato stizzito in Turchia.

 

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@MassimoSilla_