Elezioni amministrative 2016, il flop dei candidati vip (o presunti tali)
Alle elezioni amministrative 2016, come vuole la più squisita tradizione nostrana, che non sempre profuma di “meritocrazia”, si sono presentati molti vip e figli d’arte, più o meno noti. Una vera e propria “vip parade” di personaggi forse sinceramente amanti della causa politica, ma che, all’apparenza, sembrano voler sfruttare la propria notorietà per creare altra visibilità, e restare sulla cresta dell’onda. Ma gli italiani, a questa tornata elettorale, non si sono lasciati convincere e molti vip e figli d’arte sono stati bocciati alle urne. Infatti c’è chi ha definito brillantemente queste elezioni “urne funerarie”, visti i risultati non proprio “da urlo”. Tra chi esce dalla porta e chi rientra dalla finestra, soprattutto in Italia, a tenere le “mani in pasta” sono sempre i soliti noti.
L’uomo è un “animale sociale”, sosteneva Aristotele nel IV sec. a. C., e non può tenersi lontano dall’attività politica, perché in qualche modo gli appartiene “per sua natura”. La perplessità, però, in alcuni casi, è d’obbligo. Infatti, a volte, i vip stanno alla politica come i baroni alle università, come i calciatori alle veline, come le api sul miele, o come il cacio sui maccheroni. E poi finisce sempre “a tarallucci e vino”, mentre noi, figli di un Dio minore, non possiamo che prenderne atto, e restare a guardare innumerevoli celebrità sfilare sui “red carpet” delle nostre metropoli, in una “vip parade” che attraversa l’Italia da Nord a Sud. Ex personaggi televisivi, calciatori, giornalisti, ex politici alla ribalta, ballerine, veline, letterine, soubrette, circensi e saltimbanchi, nani e trapezisti, clown ed equilibristi, domatori di leoni: un gruppo ben assortito, che però questa volta non ha convinto gli italiani. Ma andiamo con ordine ed analizziamo caso per caso successi ed insuccessi della “vip parade” nostrana.
Soltanto il giovane Ludovico Manzoni, figlio di Daria Bignardi, è stato eletto, con 141 voti, consigliere municipale di centrosinistra nella zona 1 della città di Milano. “Una battaglia difficile” ha detto. Ma, se da un lato Ludovico si è portato a casa questa piccola grande vittoria, dall’altro hanno incassato i colpi Giobbe Covatta, Rachele Mussolini, Simona Tagli, Roberta Beta, Daniele Massaro e Daniela Martani. Ma chi sono questi vip che sono stati eliminati? Ecco la “vip parade”: Simona Tagli si era candidata a Milano con Fratelli d’Italia, il suo motto era: “Meno piste ciclabili e più sicurezza”. Con questo bel programma ha ottenuto 31 voti. Roberta Beta, uscita dalla prima edizione del reality show Grande Fratello, candidata a Roma nella lista Roma Popolare per Alfio Marchini, ha ottenuto 29 preferenze. Un bel risultato, non c’è che dire.
Daniela Martani, altra concorrente del Grande Fratello, ex pasionaria Alitalia ed oggi in prima fila per la causa vegan, a Roma si era candidata a fianco dei Verdi per Giachetti, ed ha ottenuto 141 voti. Daniele Massaro, ex bomber della Nazionale italiana, candidato a Milano con Forza Italia, ha ottenuto 384 voti. Alessia Filippi, ex campionessa di nuoto, candidata nella lista dei Democratici di Giachetti, 57 voti. Giobbe Covatta si è aggiudicato 120 voti a fianco dei Verdi a Roma. Alberto Veronesi, figlio di Umberto, con la lista “Beppe Sala”, 362 voti. Irene Pivetti, candidata a Roma nella lista “Noi con Salvini”, Lega Nord 323 voti. Luigi Amicone, giornalista, 1.579 voti. La Principessa Giacinta Ruspoli, a fianco di Giorgia Meloni, non è stata del tutto convincente con il suo motto “meglio nobili che ignobili!” e non è passata al consiglio comunale. Il figlio di Francesco Cossiga, Giuseppe, sempre a fianco della Meloni, ha ottenuto solo 24 voti. La figlia di Aldo Moro, Maria Fida Moro, a fianco dei Democratici di Giachetti, ha ottenuto 44 voti. Infine la nipote di Rita Levi Montalcini, Piera Levi Montalcini, nelle liste del PD a Roma, ha incassato 220 voti. Anche Belén Rodriguez, il 25 aprile scorso, aveva organizzato un aperitivo nel suo locale milanese, il “Ricci”, per sostenere Stefano Parisi, leader del centrodestra, nella sua campagna elettorale. E Francesco Totti? Il già Re di Roma per antonomasia non è sceso direttamente in campo (almeno non quello politico, s’intende), ma ha dato il suo ok per la candidatura di Roma alle prossime Olimpiadi, fatto, questo, che lascerebbe supporre un appoggio a Giachetti.
Una domanda ci sorge spontanea: perché alcuni vip e figli d’arte si ostinano a voler salire sul “carrozzone”? E’ davvero necessaria questa “vip parade”? La politica non si riduce così a mero spettacolo e intrattenimento?
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