Euro 2016: presentazione del girone F
Il girone F scatterà esattamente fra una settimana con una sfida che richiama i tempi della Coppa Internazionale, quando Austria e Ungheria erano ai vertici del calcio europeo. Oggi parliamo di un raggruppamento nel quale almeno due compagini hanno beneficiato in modo decisivo dell’allargamento da 16 a 24 squadre della fase finale. Il Portogallo di Ronaldo dovrebbe chiudere al primo posto, l’Austria ha buone speranze di qualificazione, Islanda all’esordio in una grande competizione mentre per l’Ungheria si tratta di un ritorno a la recherche du temps perdu.
GIRONE F
AUSTRIA
Ottimo rientro per la nazionale diretta da Marcel Koller, che ha centrato la sua prima qualificazione alla fase finale di un Europeo compiendo un percorso netto (28 punti su 30) in un girone che comprendeva anche Russia e Svezia. Gli austriaci avevano partecipato all’edizione casalinga del 2008 ma a livello mondiale non passavano una fase eliminatoria dalla rassegna iridata disputata proprio in terra francese. Alaba è la stella incontrastata. Terzino sinistro del Bayern, forse il migliore interprete nel ruolo al mondo, malgrado i problemi fisici dell’ultimo anno, in nazionale allarga molto il suo raggio di azione svariando da mezzala. Sempre in difesa albergano le altre pedine chiave: dal capitano Fuchs, terzino del miracolo Leicester, a Dragovic, centrale della Dinamo Kiev ambito da molti club europei. Koller dovrebbe schierarsi con il 4-2-3-1 avendo l’esperto Janko – autore di 7 gol nelle eliminatorie – quale punto di riferimento avanzato e aspetta molto dall’ex interista Arnautovic, da sempre un incostante.
ISLANDA
Il vecchio Eidur Gudjohnsen non avrebbe mai pensato di poter partecipare a una competizione ufficiale con la propria nazionale e invece si trova a Euro 2016 nel girone F. L’ex attaccante di Chelsea e Barcellona, ormai 37enne, non dovrebbe, comunque, partire titolare. Gli islandesi sono all’esordio assoluto in una fase finale, ma due anni fa si spinsero fino ai playoff di Brasile 2014, venendo sconfitti dalla Croazia. Il coach Lageback, a lungo commissario tecnico della sua Svezia, dovrebbe affidarsi alle giocate del trequartista Sigurdsson, protagonista di un’ottima stagione nello Swansea di Guidolin. L’Italia è rappresentata dal veterano Halfredsson, ex Reggina e Verona, ora all’Udinese, e i tifosi del Pescara ricorderanno senz’altro Bjarnason, faro degli abruzzesi nella stagione 2014-15.
PORTOGALLO
Reduce dalla terza Champions League vinta, pur al termine di una negativa prestazione in finale, Cristiano Ronaldo proverà a guidare la sua nazionale verso un risultato all’Europeo all’altezza di quello del 2012, quando si spinsero fino alle semifinali. Dovrebbero vincere questo girone F, ma non sembrano avere l’organico dei tempi di Figo e Rui Costa. Basta guardare il reparto offensivo, dove gravitano ancora i vari Nani e Quaresma, con i loro limiti annessi. Molto esperta la difesa, guidata dal controverso ma efficace centrale del Real Madrid Pepe. Sempre presente l’anziano Bruno Alves e persino Ricardo Carvalho, anni 38. A centrocampo le novità più interessanti: accanto al collaudato Joao Moutinho dovrebbe giostrare Andre Gomes, giovane interno del Valencia oggetto del desiderio della Juventus. Il vero crack dovrebbe però essere Renato Sanchez. Diciannove anni ancora da compiere, si è rivelato in questa stagione al Benfica ed è stato già acquistato dal Bayern Monaco – che lo affrontò in Champions – per 35 milioni più altri 45 di svariati bonus legati al rendimento futuro.
UNGHERIA
C’era una volta l’Aranycsapat, la squadra d’oro, migliore nazionale europea di sempre. Vinse l’oro l’olimpico nel 1952, mancò incredibilmente il titolo mondiale del 1954 contro una Germania a forte sospetto di doping. Fino agli anni ’70 una protagonista del calcio, fucina di campioni splendidi, da Puskas a Sarosi fino ad Albert, ha visto poi esaurirsi la vena. Torna agli Europei per la prima volta dal 1972, manca i Mondiali dal 1986. L’edizione a 24 ha consentito agli ungheresi di arrivare in Francia giungendo terzi nel girone di Ulster e Romania battendo la Norvegia nel playoff. Qualche segnale di risveglio c’era stato dai risultati nelle manifestazioni giovanili dell’ultimo decennio, tuttavia lunga è la strada verso il ritorno alla gloria passata. Questa è una nazionale senza individualità spiccate che punta sulla compattezza difensiva, a cominciare dal portiere 40enne Kiraly. Il giocatore di maggior talento è il capitano Dzsudzsák, capace a inizio carriera di buone stagioni nel PSV, mentre si attendono altre sorprese dal giovane Kleinheisler del Werder, autore del gol vittoria nel playoff in Norvegia al suo esordio in nazionale.
Twitter: @MicheleSarno76