Messi rischia 22 mesi di carcere per frode fiscale

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Lionel Messi all’arrivo in tribunale

Messi ha ottenuto uno speciale permesso ed è volta negli Stati Uniti per aggregarsi alla Nazionale Argentina che sta affrontando la Coppa America. Ma non sono poche le preoccupazioni che lascia in patria dove sta affrontando un processo per frode fiscale insieme al padre Jorge Horacio. Messi è accusato di aver eluso al fisco spagnolo circa 4 milioni di euro nel periodo che va dal 2007 al 2009. La strategia difensiva di Messi, e dello stesso padre, consiste nell’affermare che lui non sapeva che stesse commettendo un reato: “Firmavo contratti perchè mi fidavo di mio padre e non pensavo che mi avrebbe ingannato. Non mi sono mai interessato a questi problemi, quindi non sapevo che stavo infrangendo la legge”, versione confermata poi da tutti i testimoni e dallo stesso padre che ha affermato: “La mia intenzione era quella di rendere la vita più facile a mio figlio, che doveva dedicarsi solo a giocare. Leo non sapeva nulla di queste aziende e non ha letto i contratti”.

In ogni caso il processo può essere per Messi un duro colpo alla sua immagine. In una Spagna ancora in crisi, con una disoccupazione ancora al 21%,  l’idea di un campione strapagato che evade il fisco crea non pochi imbarazzi e rabbia. Al suo arrivo in tribunale è stato apostrofato da un passante “Vai a giocare a Panama, stronzo!”. La procura di Barcellona aveva sostanzialmente creduto alla buona fede di Messi ma l’avvocatura dello stato di Madrid ha paragonato Messi al capo di una «struttura criminale» che non conosce i dettagli ma «il risultato finale. Lui e il padre sono profani in materia tributaria – sostiene Mario Maza, dell’Agenzia delle Entrate spagnola – ma sono capaci di capire cosa significa pagare le tasse. Lo capisce anche un bambino di dieci anni e questo Messi dovrebbe capirlo senza alcun problema». Messi rischia 22 mesi di carcere, la sentenza è attesa per la settimana prossima.

 

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@MassimoSilla_