Cani e gatti stressati dalla frenetica vita moderna
Cani e gatti stressati: se la frenetica vita in città stressa alquanto noi umani, figuriamoci i nostri amici a quattro zampe?! E già, perchè le lunghe giornate trascorse negli appartamenti, spesso da soli, e le brevissime uscite per i loro “bisognini”, peraltro sempre al guinzaglio, li privano della loro innata libertà. “Il passaggio da una vita ‘bucolica’, in cui il cane aveva un posto e un ruolo ben definiti e il gatto cacciava i topi e quasi mai entrava in casa, alla moderna e frenetica vita urbana, ha influito sul benessere degli animali domestici. Oggi i proprietari sono molto più attenti, a volte anche in modo maniacale, ai loro animali. Ma non hanno tempo da dedicare loro. Risultato? Cani e gatti stressati“ afferma il veterinario comportamentalista Raimondo Colangeli. Lo stress dei nostri animali è infatti testimoniato dalla vendita, sempre più crescente, di integratori, feromoni, linee di mangimi etichettate come “calm” o “no stress” e antidepressivi.
I segnali di stress sono molteplici: mordersi o strapparsi il pelo, inappetenza o voracità, disturbi intestinali, forfora, grattarsi o urinare frequantemente ecc. Tuttavia si tratta di sintomi non riconducibili sempre allo stress e per questo la visita dal veterinario comportamentalista si rende necessaria: “La diagnosi passa attraverso un’analisi del comportamento dell’animale, una visita completa per escludere un problema organico e un’attenta raccolta di dati relativi a stile di vita e abitudini alimentari. Dopodiché si può fare una diagnosi di disturbo comportamentale, che può essere uno stato di ansia, una fobia, una depressione, un’aggressività da ansia. Vediamo cani arrivati dalla campagna e vissuti in un canile, che a Roma reagiscono con attacchi di panico e una paura esagerata rispetto a rumori, traffico, altri animali. Ci sono poi cani fobici, cani competitivi e cani iperattivi“, come spiega Colangeli.
I rimedi: l’esperto suggerisce “forme di arricchimento ambientale” che prevedono percorsi e giochi studiati appositamente, ma sottolinea come “la miglior medicina sia il nostro tempo“.
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