Kenneth Alan Amyx: prima l’omicidio della partner, poi il selfie
Doveva essere un suicidio di coppia, un gesto estremo deciso tra i fumi dell’alcool: poi la rinuncia di lei, Jennifer Streit-Spears, all’ultimo momento, e quel “gioco” macabro e raccapricciante si è trasformato in un omicidio a senso unico per Kenneth Alan Amyx, quarantacinquenne protagonista di quest’episodio di cronaca nera.
La vicenda si è svolta a Plano, in Texas, e, secondo quanto riportato dal Daily Mail, l’uomo, che non ha mostrato alcun segno di cedimento quando Jennifer si è rifiutata di colpirlo, ha pubblicato due foto sul profilo Facebook, subito dopo aver tagliato la gola alla compagna. Ma non due scatti qualunque: il primo è un selfie, che ritrae l’omicida con il volto coperto di sangue, mentre il secondo mostra il corpo nudo e senza vita della vittima, entrambi accompagnati dalla dicitura “Per favore, pregate per noi”.
Solo grazie a quelle immagini terrificanti, poi rimosse dal social network dopo 36 ore, la sorella della ragazza ha scoperto cosa era successo e ha subito chiamato il 911. Gli agenti, accorsi sul posto, hanno fatto irruzione nell’appartamento della coppia e hanno assistito ad una scena agghiacciante: Kenneth Alan Amyx e Jennifer Streit-Spears in un mare di sangue, apparentemente morti.
Poi l’uomo si è mosso e, quando le forze dell’Ordine hanno provato ad aiutarlo, hanno trovato un coltello nella sua mano destra. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti Amyx era deciso a colpire anche se stesso, per questo il suo corpo era pieno di sangue e segnato da alcune ferite. Dopo essere stato medicato in ospedale, l’omicida è stato interrogato dalla polizia ed ha confessato il crimine, sostenendo di essere sopravvissuto solo perché Jennifer, dopo essere stata colpita, era troppo debole per affondare, a sua volta, il coltello.
Quest’atto di violenza, l’ennesimo consumato tra le mura domestiche, ha gettato un’oscura ombra anche sulla gestione delle immagini pubblicate sui social: sono giunte, infatti, numerose segnalazioni da parte dei familiari della vittima, che hanno chiesto ai vertici di Facebook la rimozione immediata delle foto pubblicate da Kenneth Alan Amyx.
Secondo quanto riportato dal “Washington Post”, la sorella di Jennifer Streit-Spears avrebbe chiesto più volte di rimuovere quelle immagini, ma le è stato riferito che “se non mi piaceva ciò che era stato pubblicato potevo bloccare l’utente”.
Fortunatamente, l’amministrazione dell’azienda fondata da Mark Zuckerberg è riuscita ad archiviare l’intera faccenda, cancellando (in ritardo) le fotografie incriminate.
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