Mobilità romana: i progetti dei candidati

Proseguiamo con la nostra analisi sui temi della campagna elettorale per il comune di Roma: oggi, a poche ore dal voto, parleremo della mobilità. Tema caro a qualsiasi candidato sindaco ma ancor di più caro ai cittadini che ogni giorno devono spostarsi in una metropoli affollata come Roma. I problemi sono molti e spaziano dalla mobilità privata a quella pubblica. L’elevato tasso di automobili private crea ogni giorno code chilometriche in vari quadranti della città che vanno ad intensificarsi nelle giornate di pioggia, quando le strade di Roma si trasformano in piccoli torrenti o laghi artificiali. L’altra faccia della medaglia è ovviamente il servizio di trasporto pubblico che dovrebbe aiutare a snellire il traffico ma che, come è noto, non collega in maniera adeguata tutta la città e, soprattutto, è del tutto insufficiente per la mobilità che Roma richiede. Poche le metro, le quali non collegano adeguatamente tutta la città e osservano orari ridicoli. Pochi gli autobus, spesso fermi ai depositi per guasti o manutenzione mancando i fondi per ripararli. Sopra a tutti questi problemi, o meglio sotto ad essi, scorre una rete stradale vecchia, fatiscente, inefficiente. Non sono solo le buche il problema delle strade di Roma ma la loro viabilità in generale. Strade consolari troppo piccole per la mole di traffico che devono sopportare ogni giorno; sistemi di deflusso dell’acqua piovana che, lasciati nell’incuria, non sono efficienti in caso di forti piogge. Proviamo quindi ad aprire i programmi dei candidati e cerchiamo di capire come vorrebbero risolvere il problema della mobilità romana.

mobilità roma

Roberto Giachetti: il candidato sindaco del Partito Democratico, parlando di metropolitane, auspica il completamento della stazione di San Giovanni della Metro C che dovrà poi proseguire fino al Colosseo per potersi raccordare con la Linea B. Quest’ultima verrà potenziata, arrivando fino a Casal Monastero, così come la sua diramazione (B1) che arriverà fino a Porta di Roma. Questi, in realtà, erano i piani fin dai progetti iniziali delle linee metropolitane, vedremo se Giachetti, una volta eletto, riuscirà a portarli a compimento. Tornando in superficie, il candidato del PD punta parecchio sul trasporto pubblico su ferro: potenziamento dei tram e delle linee ferroviarie in accordo con la Regione. Il potenziamento di Roma-Lido e Roma Nord è sicuramente necessario, anche per facilitare la mobilità delle migliaia di pendolari che ogni giorno percorrono quelle tratte. Sugli autobus Giachetti nel suo programma dice poco. Promette un potenziamento delle corsie preferenziali, portandole a 150 km complessivi, l’acquisto di 80 nuovi autobus a metano e l’immissione di 150 nuovi controllori per la lotta all’evasione. Unitamente a un potenziamento di alcune arterie stradali principali, per risolvere uno dei grandi problemi della mobilità romana, Giachetti propone una Task Force Antibuche, con un numero verde al quale i cittadini potranno segnalare le buche così da permettere un pronto intervento.

 

Giorgia Meloni: torna anche con la candidata di Fratelli d’Italia il tema del potenziamento del trasporto pubblico e delle metropolitane. La Meloni ne fa un discorso di investimenti e di fondi statali. Il costo di realizzazione di una metropolitana a Roma, con il suo ampio territorio e la sua bassa densità di popolazione in alcune zone, è fisiologicamente più alto della media. Per questo FdI chiede che sia il Governo a finanziare in tutto o in parte la realizzazione di nuove linee "polemica Meloni Bertolaso"metropolitane e il potenziamento di quelle esistenti, dando i fondi necessari direttamente a Roma, senza passare per la Regione. Il potenziamento della mobilità pubblica su gomma non è risolto dalla Meloni con l’aumento dei mezzi ma rendendo più efficienti le corsie preferenziali, aumentandole e proteggendole. La lotta all’evasione dei biglietti è un nodo cruciale: se tutti pagassero il biglietto il servizio sarebbe più efficiente. Nuovi tornelli nelle metro, incremento dei controllori e la reintroduzione del bigliettaio per le linee più frequentate. Il quadro viene completato con l’aumento dei parcheggi di scambio in prossimità delle stazioni della metro e delle ferrovie, con tariffe agevolate per i possessori di abbonamento. La Meloni auspica anche un miglioramento della mobilità ferroviaria: con il completamento dell’anello ferroviario (competenza di Ferrovie dello Stato) i treni merce non dovranno più transitare per la rete interna alla città che sarà dedicata esclusivamente alla mobilità pubblica.

 

Alfio Marchini: punta molto sulle linee metro e tram. Il candidato di centro-destra infatti ha progettato 6 nuove linee di tram, oltre al prolungamento di Giardinetti-Tor Vergata. Anche Marchini auspica e promette la fine dei lavori della metro C mobilità marchinie il suo proseguimento fino al Colosseo, con una semplificazione delle opere da eseguire per abbreviare i tempi di realizzazione. La lotta all’evazione del ticket per la mobilità pubblica verrà condotta con piccole modifiche: introducendo tornelli di due metri all’entrata e all’uscita della metro; rendendo obbligatorio l’ingresso sui bus solo dalla porta anteriore; riducendo l’ammenda da 50€ a 10€ più il costo del biglietto per chi paga subito in contanti o con carta. È interessante la proposta di Marchini per la mobilità nelle vie ad alta densità: la proposta è quella di rimodulare le grandi arterie del pendolarismo nelle fasce orarie di maggior frequentazione, modificando il senso di marcia delle carreggiate secondo le necessità.

 

Virginia Raggi: ovviamente la mobilità pubblica è una priorità anche per la candidata del Movimento 5 Stelle. Riorganizzare Atac spa, lotta all’evazione tariffaria e l’internalizzazione dei lavori e dei servizi sono i punti cardine per rendere efficiente il servizio di trasporto pubblico, insieme a una nuova rete di corsie preferenziali protette e semafori dedicati e asserviti alla mobilità pubblica (bus e taxi). Nel programma del M5S si punta poi al trasporto su ferro leggero in superficie e sull’utilizzo della bicicletta, aumentando il servizio di bike sharing. Decongestionare il centro è la priorità nel programma sulla mobilità: incentivare i parcheggi di scambio, ampliando il telelavoro all’interno dell’amministrazione capitolina e incrementando il servizio taxi. Rivoluzione tecnologica della mobilità, introducendo semafori intelligenti, telecamere per il controllo remoto delle violazioni e strumenti per localizzare i mezzi di trasporto pubblico.
I progetti sulla mobilità urbana di Roma, pubblica o privata, sono molti. Come al solito in campagna elettorale i progetti e le promesse sono tanti e le aspettative sono altissime. Il problema principale resta quello dei fondi per realizzare i progetti più ambiziosi. Avrà il prossimo sindaco la forza politica ed economica per realizzare le promesse fatte e per dare a questa città, finalmente, la mobilità che merita e di cui ha un estremo bisogno?

 

Twitter: @g_gezzi

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