Festa della Repubblica: correva l’anno 1946

Festa della Repubblica: quest’anno compie 70 anni.

Roma, ma anche Torino, Milano e Firenze: oggi i festeggiamenti sono in tutta Italia per ricordare una ricorrenza fondamentale della nostra storia. L’anniversario della festa della Repubblica prevede, come ogni anno, la parata nella capitale, presieduta per la prima volta da Mattarella, mentre a Firenze verranno assegnate ben 98 medaglie d’oro ad ex partigiani.

Dopo il crollo del fascismo e tra le macerie della guerra, gli italiani sono ancora segnati da lutti e atrocità. La monarchia non la vogliono De Gasperi, Togliatti e Nenni e con loro tutti quelli che contano al Nord, dove la Repubblica sembra inevitabile. Di contro, il meridione si stringe attorno al re. Il governo De Gasperi, il 16 marzo 1946, indice per il 2 giugno un referendum istituzionale a suffragio universale e le elezioni per i membri dell’assemblea costituente. Sono chiamati alle urne gli italiani e, per la prima volta, le italiane. Non è mai successo che il popolo tutto si senta chiamato in prima persona a prendere una decisione, tra l’entusiasmo e lo spaesamento per la novità e la certezza che il voto libero non sarà osteggiato da un partito unico. Il voto delle donne sorprende: è decisivo per la vittoria repubblicana, nonostante la convinzione che un’educazione rigidamente cattolica avrebbe portato ad un voto conservatore. Le donne sono state partigiane e ne vengono elette 21 alla costituente. Un solo giorno: un piccolo passo per la Storia, ma un grande passo per gli Italiani. File infinite ai seggi che rievocano alla mente le interminabili attese per la distribuzione dei viveri degli anni passati e stelle del cinema immortalate durante la loro votazione passano nell’immaginario collettivo: sono le immagini di un momento destinato a diventare storia. Le forze politiche sono divise ma alla fine il risultato vede i repubblicani vincitori con il 54, 3% contro il 47, 7% dei monarchici. Il 18 giugno è decretata la vittoria della Repubblica.

Festa della Repubblica, sì, perché solamente chiedendoci che paese saremmo stati se avesse vinto il fronte opposto possiamo riprendere coscienza del cammino della nostra democrazia, giovane ma già passata attraverso numerosi momenti bui. E Mattarella dichiara: “oggi si celebra la festa di un paese migliore”.