Hifood, a Parma la scienza entra in cucina
Nell’epoca dei consumi sfrenati , degli OGM e di chissà quali altre diavolerie, nasce l’Hifood, la cucina intelligente. L’azienda è nata circa tre anni fa, presso il nuovo Tecnopolo dell’Università di Parma. Il fondatore dell’Hifood è Massimo Ambanelli. L’azienda, al momento, si avvale della presenza di una decina di collaboratori. Li hanno presi per pazzi quando, nel 2012, in piena crisi economica, mentre molte aziende chiudevano per fallimento, loro hanno deciso di aprire l’attività. Questa startup è davvero innovativa, è partita dal nulla, grazie agli investimenti di alcuni imprenditori lungimiranti, che si sono assunti il rischio, e ora vanta un fatturato che oscilla fra i tre e i quattro milioni di euro. Il tutto è iniziato dall’idea di creare degli alimenti che potessero essere sani, sostenibili, senza l’aggiunta di additivi e conservanti. Per questo hanno iniziato a produrre alimenti di largo consumo senza glutine, soprattutto quelli da forno, come la pasta, il pane, la pizza, i cornetti.
La mission dell’Hifood mira ad eliminare totalmente la presenza del glutine, dell’olio di palma, che è molto grasso e che ormai è praticamente onnipresente, e sul quale si sta polemizzando da tempo. Inoltre l’azienda ha realizzato un tipo di maionese senza uovo, per la gioia dei vegani. Si pensa di produrre anche il formaggio sostenibile. La sede dell’azienda è a Parma, dove si scelgono gli ingredienti, ma poi si gira in tutto il mondo per cercare altri ingredienti, come semi, piante. Quindi si tratta di una vera e propria filiera di produzione, assolutamente necessaria se si vuole superare la rigida autarchia. Quello che fa davvero la differenza nell’Hifood, è che si usa una tecnologia all’avanguardia per testare i prodotti, il tutto purtroppo con dei costi ancora abbastanza elevati. Ma è risaputo, la qualità si paga, e l’Hifood ce lo conferma.
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