La lettera del padre dell’attivista di Greenpeace
Il padre di Cristian D’ Alessandro, attivista di Greenpeace rinchiuso nelle carceri russe, nel 52esimo giorno di detenzione di suo figlio scrive una lettera aperta per chiedere ai governi dei 18 Paesi coinvolti di prendere una decisione ferma nei confronti della Russia e per denunciare inoltre le inumane condizioni detentive degli Artic 30. Il testo recita così (Adnkronos)
«Io chiedo che i 18 governi interessati si assumono la responsabilità di dichiarare pubblicamente se l’operato della Russia è legittimo o illegittimo, è giusto attendere gli sviluppi processuali, ma dovranno anche dichiarare che qualunque paese può, liberamente, invadere con le armi un altro paese, senza che alcuno possa interferire. Se invece, viene ritenuto illegittimo, i governanti dovranno imporre alla Russia un comportamento che faccia rientrare i diritti nell’alveo naturale delle cose».