Romaeuropa Festival 2016, viaggio in un “altrove artistico”
Come da tradizione, numeri da capogiro anche per l’edizione del Romaeuropa Festival 2016. Da moltiplicare per la multidisciplinarietà degli eventi, per riuscire a comprendere effettivamente il valore eccezionale di quello che definiamo senza esitazioni l’unico festival di arti performative di respiro internazionale nella Capitale.
524 artisti, 51 appuntamenti di cui 34 in prima italiana, 34 compagnie per la prima volta al Ref, oltre 40.000 posti in vendita nonostante il persistere del “nomadismo” della manifestazione, sparsa in venti luoghi della città. Da teatri e musei, dal 21 settembre al 3 dicembre, si parte per un viaggio alla scoperta delle migliori arti performative contemporanee internazionali, il cui invito è “Portati Altrove“, come da titolo dell’edizione 2016. Un “altrove artistico” che è sguardo sul mondo in divenire e rilettura critica delle lezioni del passato, tra musica, teatro, danza, nuovo circo, arti visive e nuove tecnologie «Un invito ad accompagnarci nel percorso di emozioni e scoperte artistiche» spiega Fabrizio Grifasi, Direttore generale e artistico della Fondazione Romaeuropa, presieduta da Monique Veaute.
A precedere l’inaugurazione del festival autunnale vero e proprio, sarà quest’anno un’anteprima estiva (dal 24 giugno al 18 settembre): alcuni spazi dell’area archeologica del Palatino ospiteranno la mostra Par tibi, Roma, nihil, in cui sculture, video, installazioni, musica, opere contemporanee vivranno in una commistione di arti, mentre, contestualmente, Alessandro Baricco presenterà Palamede, la storia, nello Stadio Palatino.
Quindi il 21 settembre sarà tempo dell’inaugurazione al Teatro Argentina, con Hofesh Shechter, coreografo di origine israeliana tra i più prestigiosi nel panorama internazionale, ed il suo nuovo spettacolo Barbarians, catalizzatore di pop, scrittura sonora, utilizzo mirato di luci, coreorafie, musica. Seguono alcuni dei più importanti nomi della scena artistica europea e mondiale: Forced Entertainment e le sue otto giornate dedicate a 36 opere teatrali di Shakespeare; Guy Cassiers con gli attori del Toneelhuis di Anversa e del Toneelgroep di Amsterdam, alle prese con una rilettura del romanzo Le Benevole di Jonathan Littell; il compositore, musicista e produttore Ben Frost in Music for Solaris, eseguito dall’orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Ed ancora prove di dialogo fra composizione coreografica e musicale con Emio Greco e Pieter C. Scholten che, accanto a Franck Krawczyk e i danzatori del Ballet national de Marseille, affrontano La Passione secondo Matteo di Bach. Spazio poi alla musica: alla Pelanda le partiture contemporanee di Tempo Reale Electroacustic Ensemble per Sylvano Bussotti ed Alessandra Celletti con l’artista visivo Onze; le animazioni musicali dei francesi Stereoptik e la sonorizzazione del film Blackmail del collettivo Edison Studio; al Teatro Vascello Raiz degli Almamegretta con il compositore Yotam Haber e l’ensemble Lcp, in un viaggio nella musica ebraica. Infine il tradizionale appuntamento con l’interazione fra arti visive e nuove tecnologie di Digitalife.
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