Iniziato lo sgombero di Idomeni
È iniziato da poche ore lo sgombero di Idomeni, il campo profughi allestito nel nord della Grecia, al confine con la Macedonia. Ma che cos’è Idomeni? La risposta è complessa ma si può riassumere descrivendo quel campo come un “non luogo”, come è stato decritto più volte dai volontari che hanno portato aiuto ai migranti internati in quel fazzoletto di terra. Un non luogo perché chi vi è rinchiuso non sa di preciso perché è trattenuto lì. Senza poter uscire liberamente e senza la possibilità di proseguire il viaggio verso nord, il viaggio verso una vita migliore, verso la salvezza. Sono semplicemente tenuti lì, accampati sotto le tende di decathlon fornite dagli attivisti e dai volontari accorsi a migliaia in questi mesi da tutta Europa. Situazioni igieniche pietose, costretti a vivere nel fango, al freddo di un territorio che non è di certo la Grecia delle isole dell’Egeo, con il terrore di essere rispediti da un momento all’altro sotto le bombe da cui sono scappati. Cosa che l’accordo UE-Turchia renderà una realtà.
Lo sgombero di Idomeni è iniziato nelle prime ore del mattino di oggi. La polizia in assetto anti sommossa ha vietato l’accesso nel campo ai volontari presenti ad Idomeni per aiutare e documentare la situazione. Solo alcune grandi ONG hanno il permesso di entrare in piccoli gruppi di cinque persone, chiunque verrà sorpreso nel campo senza un’autorizzazione verrà arrestato. Al termine dello sgombero di Idomeni, i quasi 8000 rifugiati dovrebbero essere ricollocati, secondo il portavoce del governo greco, in uno spazio più adeguato ma che, secondo alcuni volontari, non sarà sufficiente ad ospitare il gran numero di migranti. Cosa accadrà poi? Il governo greco ha dichiarato che . Il ministro dell’immigrazione Ioannis Mouzalas ha dichiarato che “i permessi che queste persone ci hanno dato, sono scaduti per una quota di circa il 70%. In altre parole, i visti non sono più validi. Diciamo che se verranno nei nuovi campi, queste carte saranno rinnovate. La differenza è che non stiamo minacciando, stiamo offrendo una prospettiva di legalità.”
Twitter: @g_gezzi
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