Mugello: il sogno italiano va in fumo

Proprio così, ieri al Mugello tanta ma tanta sfortuna materializzatasi in un problema tecnico serio per la Yamaha. Questo ha impedito a Rossi di arrivare in fondo alla gara con la sua moto che, durante il nono giro, ha inziato a fumare come un gruppo di giamaicani a un concerto. A Valentino è successo in gara ciò che a Lorenzo era successo nell’ultimo giro di warm up; certamente un guasto al motore che, però, viste le modalità, sembrerebbe poter essere un problema seriale che imporrà alla casa nipponica di investigare seriamente sulla causa, altrimenti sono dolori. Certo, la pole di Rossi aveva esaltato gli animi e tutti si aspettavano una gran gara e i piloti li stavano accontentando. Poi al nono giro il disastro.

Ma andiamo con ordine. Perchè tra tante luci, ieri, il GP d’Italia al Mugello è stato alquanto amaro. Nella gara di Moto3 gli italiani erano partiti alla grande con Fenati che era in pole seguito da Migno, in seconda fila Bastianini e in terza Bagnaia e Bulega. Fenati però si ferma dopo pochi giri perché le vibrazioni sul cordolo hanno fatto uscire la catena. La gara rimane intensissima e alla fine gli italiani sul podio saranno due: Bagnaia, terzo, che guida da paura ma che ha una moto meno performante della concorrenza e il giovanissimo Di Giannantonio che si piazza secondo alla sua settima partecipazione a un GP. Binder vince il suo terzo gran premio consecutivo e guida ampiamente la classifica. Anche nella gara di Moto2, interrotta e poi laboriosamente ripresa a causa della rottura di un air fance centrato in pieno dalla moto di Vierge, Baldassarri è stato in testa alla gara per lunghi tratti per poi essere sorpassato da Zarco nel penultimo giro. Sul podio quindi Zarco, Baldassarri e Lowes. Così si arriva alla gara di MotoGP che vede Rossi partire dalla pole accompagnato da Vinales e Iannone in prima fila e stranamente i due fortissimi spagnoli, Marquez e Lorenzo, in seconda fila. Ma la partenza di Iannone, che alla fine sarà il più veloce in gara, sarà disastrosa e si ritroverà dopo il rettilineo iniziale in decima posizione con l’obbligo di rimontare. Parte bene Rossi ma Lorenzo fa un capolavoro e arriva alla prima curva in testa alla gara. Il leit motiv è questo: Rossi sembra poter essere il più veloce in pista ma Lorenzo non va piano e, grazie alle sue abilità, riesce a resistere a tutti i tentativi di sorpasso del Dottore conservando la prima posizione. Alle loro spalle Marquez in terza piazza fa fatica a raggiungere i due davanti mentre Iannone inizia una grande rimonta. Al nono giro la Yamaha col numero 46 in carena inizia a fumare ed è chiaro che la gara è finita lì. Stesso problema che ha avuto Lorenzo nel warm up della mattina? Facile ma i tecnici devono ancora dare il loro responso. Da quello che si è visto ieri ci si potrebbe porre un problema di affidabilità delle Yamaha. Comunque Lorenzo rimane in testa ma abbassa un po’ il ritmo così Marquez si rifà sotto. I due arrivano appiccicati al penultimo giro quando Marquez riesce finalmente a superare il maiorchino e ne scaturisce una battaglia sensazionale. Lorenzo mantiene i nervi saldi e rimane attaccato a Marquez fino all’ultima curva, poi, approfittando del maggior spunto della Yamaha rispetto alla Honda, lo riesce a sorpassare. Sul traguardo i due spagnoli arriveranno con 19 millesimi di distacco: niente, che finale al Mugello. Alle spalle dei due iberici Andrea Iannone completa la rimonta finendo terzo ma è solo relativamente contento. Dirà a fine gara che la partenza è stata troppo penalizzante: essendo stato il più veloce in pista con una buona partenza sarebbe stato in bagarre con Lorenzo, Marquez e Rossi e chissà cosa sarebbe potuto succedere. Il pilota abruzzese ha sempre avuto un buono spunto in partenza per cui insiste che vanno risolti i problemi che gli dà la Ducati nella prima fase di gara perché è in grado, da sola, di pregiudicare le sue prestazioni.

Mentre Iannone e la Ducati ci pensano su, la classifica vede Lorenzo prendere il largo, se non da tutti, almeno da Rossi e vola a 115 punti, Marquez ne ha 105 mentre il Dottore si ritrova a 78 e la salita si fa più dura: questo il responso del Mugello. Tra due settimane ci si ritrova a Barcellona.

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