Fede-Salvini: guerra a colpi di cono gelato

Fedez-Salvini è guerra dichiarata sui social. Il guanto di sfida è un cono gelato. Non che tra i due corresse buon sangue, ma questa volta è il rapper ad aprire le danze. Nel video del suo nuovo singolo uscito il 6 maggio, Vorrei ma non posto, realizzato assieme al collega J-Ax e ambientato all’interno del circo Darix Togni di Livio, Corrado e Davio, Fedez provoca apertamente il leader della Lega. In una scena del video siede ad un tavolo con dei compagni e cita un post che il politico aveva scritto su twitter, accompagnandolo con il dito medio: “Salvini sul suo blog ha scritto un post, dice che se il mattino ha l’oro in bocca si tratta di un Rom”.

Il singolo è stato scelto come jingle per la campagna pubblicitaria dell’estate “Cornetto love story” del marchio Algida. La mossa successiva nel duello Fedez-Salvini certo non si è fatta attendere, infatti questa è stata la risposta dall’altra parte su facebook: «Bella! Io quest’estate mangerò solo cornetti Sammontana, Sanson e di altri produttori ITALIANI!». Fedez non perde l’occasione e subito replica su Instagram: «Salvini asserisce che mangerà solo gelati Sammontana. Dichiarazioni forti!» e sulla sua pagina Twitter il rapper rafforza la provocazione canzonatoria scrivendo: “Avvisate subito il New York Times! Salvini asserisce che mangerà solo gelati Sammontana. Dichiarazioni forti!”.

Questa guerra Fedez-Salvini è interamente combattuta sui social network, mentre la frase chiave del singolo, scritto in collaborazione anche con Davide Petrella, che recita: “poi, lo sai non c’è un senso a questo tempo che non dà il giusto peso a quello che viviamo, a ogni ricordo: è più importante condividerlo che viverlo”, affronta proprio il problema della dipendenza dai social network nella società moderna. Ma siamo solo all’ennesimo scontro Fedez-Salvini. Nell’aprile del 2015 Il rapper si era schierato a favore della manifestazione no-Expo, ricevendo una provocazione dal leader del Carroccio e poi Fedez che accusa Salvini di razzismo e xenofobia, e altri innumerevoli battibecchi sui social networks. Non resta che domandarci: a quando la prossima?