Da Shakespeare a Chaplin, la nuova stagione del Teatro Quirino
È stata presentata lo scorso 17 maggio la nuova stagione del Teatro Quirino, giunto alle porte di un traguardo importante: i 150 anni, attesi per il 2021. Una meta a cui il Quirino si avvicina forte di numerosissimi successi: incassi e abbonati raddoppiati dal 2009, grande partecipazione giovanile e, naturalmente, un cartellone sempre attento ai gusti del pubblico. Dedicato alla memoria di Vittorio Gassman, il Quirino è oggi il luogo d’incontro che l’attore e regista voleva diventasse: un teatro aperto a tutti, dove ritrovarsi ad ogni ora del giorno, grazie al bistrot (il primo inserito in un teatro in Italia), ad un piccolo cinema e alla biblioteca di libera consultazione. Successi e numeri incoraggianti in termini di partecipazione hanno contribuito a fare oggi del Quirino il primo teatro di prosa di Roma, a dispetto dello spettro sempre presente della crisi.
Lo slogan scelto per presentare la nuova stagione del Teatro Quirino è “lasciatevi coinvolgere”, un invito al pubblico a partecipare numeroso, soprattutto grazie a quella che il direttore artistico Guglielmo Ferro ha definito una programmazione “pop”, è cioè popolare, capace di dialogare con la contemporaneità. Ma non a svantaggio dei grandi classici, anzi. Si inizierà proprio con l’Amleto di Daniele Pecci, a cui spetta il compito di aprire le danze il 18 ottobre, per poi proseguire con Macbeth, dal 22 novembre al 4 dicembre. Un omaggio doveroso a Shakespeare nell’anno in cui ricorre il 400esimo anniversario dalla morte. Il filo che si lega alla tradizione continuerà poi con una rilettura de I Malavoglia di Giuseppe Verga ad opera di Guglielmo Ferro (8/20 novembre); con L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello (6/18 dicembre) per la regia di Giuseppe Lavia; con Eduardo De Filippo e la sua Filumena Marturano (10/29 gennaio) diretta da Liliana Cavani e con le musiche di Teho Teardo; con la commedia di Molière Il Borghese Gentiluomo (18/30 aprile), interpretata da Emilio Solfrizzi per la regia di Armando Pugliese.
Largo alla tradizione dunque, ma anche al grande Cinema – quello con la C maiuscola – chiamato ad incontrare il teatro: è il caso dell’adattamento di Guglielmo Ferro de Il Sorpasso (14/26 febbraio), nota pellicola di Dino Risi, e della trasposizione teatrale del capolavoro di Charlie Chaplin Le luci della Ribalta (31 gennaio/12 febbraio), a cura di Eleonora Zacchi, Giuseppe Emiliani e Antonio Salinas, che dopo anni di trattative ha ottenuto i diritti dalla famiglia della compianta icona cinematografica. Per le feste natalizie, invece, la scommessa della nuova stagione del Teatro Quirino si chiama Un’ora di tranquillità, commedia contemporanea di Florian Zeller per la prima volta in scena in Italia dal 25 dicembre all’8 gennaio. Che altro? Nel ricco cartellone trovano ancora spazio il thriller Notturno di donna con ospiti (1/6 novembre); Quello che non ho, spettacolo dedicato alle figure di Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De Andrè con protagonista Neri Marcoré (28 febbraio/5 marzo); la commedia romantica Quei due (7/19 marzo); la pièce di Arthur Miller Erano tutti miei figli (28 marzo/2 aprile); Mr Pùntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht (4/9 aprile) e una vera e propria chicca, La bella addormentata di Ciaikovskij interpretata dal Moscow State Ballet (21/26 marzo).
Una proposta che anche quest’anno non manca di grandi titoli e grandi interpreti per assicurare, nelle parole del direttore artistico Geppy Gleijses, “che lo sforzo continuo per scegliere sempre il meglio e migliorare noi stessi non cessi mai, perché siamo consci del nostro ruolo e della meravigliosa realtà di questo teatro”. Alla nuova stagione del Teatro Quirino si affiancherà poi la rassegna parallela Quirino Grandi Eventi, una serie di appuntamenti che vedranno protagoniste star italiane e internazionali della musica, della danza e della prosa: Tullio De Piscopo, Lina Sastri, Neri Marcorè, Adriana Asti, e tanti altri. Un’offerta anche quest’anno ricchissima e dal grande potenziale attrattivo. E non a caso le immagini scelte per presentare i nuovi appuntamenti hanno i volti di spettatori e abbonati, coinvolti in una campagna fotografica che li vede “vestire i panni” dei grandi autori protagonisti della nuova stagione, a simboleggiare la stretta sinergia che lega il teatro ai suoi avventori. Un impegno verso il pubblico che al Teatro Quirino si prende sul serio. Gleijsses lo riassume con una frase di Gustav Malher: “La tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”. Non resta che accomodarsi nel buio della sala e godersi lo spettacolo.
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