Rifiuti: le promesse dei 4 candidati sindaco

Non manca molto al 5 giugno, data in cui si svolgeranno le tanto attese elezioni comunali, e dai risultati dei sondaggi sembrano essere quattro gli sfidanti papapili per la poltrona vacante a sindaco di Roma: Virginia Raggi (MS5), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Roberto Giacchetti (Pd) e Alfio Marchini con la sua lista civica. Se al via della campagna elettorale erano 15 i candidati con il loro rispettivo programma politico, oggi possiamo restringere a quattro il numero di programmi da analizzare e scandagliare per scoprire come si muoverà il futuro sindaco di Roma. Tra le tante questioni prese in considerazione dai candidati c’è la promessa di risolvere urgentemente i problemi legati alla gestione dei rifiuti nella capitale.

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Roma è da sempre una città con grandi problemi locali, mal gestiti o ignorati, come la questione dei campi rom, la viabilità, i rapporti con le municipalizzate e tanti altri ancora. Tra questi sicuramente c’è la gestione dei rifiuti, una questione spesso al centro di accesi dibattiti, in ballo tra partiti politici e municipalizzate, questione che se non opportunamente gestita continuerà a mettere sempre più a rischio la bellezza della capitale. Basti pensare ai tempi di quelle che furono definite le “tappe della crisi” del sindaco Ignazio Marino, che videro gli appalti sulla gestione dei rifiuti creare danni alla città ed essere motivo di forti dispute tra opposizioni. Ad oggi, seppur sia difficile (ma non impossibile) avere una visione del rifiuto come fonte produttiva, c’è il desiderio di vedere una nazione che volge il suo sguardo all’ecologia e allo sviluppo sostenibile. Il principio della gestione dei rifiuti è, infatti, centrale nel programma dei quattro candidati: andiamo quindi nel dettaglio delle liste.

 

Partendo dal programma della candidata Virginia Raggi del M5S, tra gli 11 punti proposti viene messo in risalto nell’ambito della gestione dei rifiuti la necessità di adottare un metodo con tre punti cardine: rifiuti, risorse e risparmio, ossia di ridurre i rifiuti, riusare e riciclare con il fine di far risparmiare soldi ai cittadini e creare posti di lavoro. È dunque in programma un futuro differenziato secondo il M5S, con il potenziamento di isole ecologiche presenti in ogni quartiere. Il programma della Raggi si chiude, quindi, con una doppia morale: “Spazziamo via il malgorverno nella gestione dei rifiuti. Multe più salate per chi tratta Roma come una pattumiera. È la nostra città, è casa nostra.”
Stando, invece, al programma della candidata Giorgia Meloni, la parola d’ordine è zero rifiuti. L’obiettivo strategico della Meloni è di raggiungere in 5 anni il 75% di differenziata entro il primo mandato, chiudendo il ciclo dei rifiuti, come lei stessa afferma in un post su Facebook: “Non è un miraggio o una promessa a vanvera. Si può fare, completando il passaggio porta a porta e applicando la regola delle quattro R, ossia riduzione, riciclo, riuso e recupero”.

Per quanto riguarda, il programma di Roberto Giacchetti, candidato sindaco del Partito Democratico, le aspettative sono tante per Roma. Vorrebbe portare la differenziata dal 43% al 65%. Anche Giachetti punta ad attivare un servizio di raccolta della spazzatura porta a porta, aprendo delle isole ecologiche con nuovi punti di raccolta per riciclare ciò che si può riutilizzare.

Infine, il programma della lista Alfio Marchini, con la sua Lista Marchini appoggiata da Nuovo Centrodestra, Unione di Centro e Forza Italia, si propone di rendere più efficiente la raccolta differenziata nei condomini, così da avere una base da cui partire per avviare il “cerchio delle quattro R”, e di avviare una task force – un’unità di pronto intervento – per recuperare i diversi milioni di Tari non pagata dalle sedi istituzionali. Sarà, inoltre, previsto l’efficientamento degli impianti di smaltimento, migliorando la funzionalità dell’Ama.

 

Dunque a ben vedere non sono poi molte le differenze di posizione sulla questione dei rifiuti nei programmi dei quattro candidati a Sindaco, almeno stando a quanto viene sbandierato da una parte e dall’altra; rimane solo la speranza che chiunque salirà in Campidoglio manterrà le promesse fatte ai cittadini.

 

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