Sempre più pesticidi nelle acque italiane: il 64% è contaminato

Aumentano i livelli di pesticidi nelle acque italiane: secondo l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) le acque superficiali ospitano sostanze nocive nel 64% dei casi presi in esame. Il rapporto, relativo al biennio 2013-2014, evidenzia dati preoccupanti: sono state rinvenute 224 sostanze diverse durante i controlli, “un dato sensibilmente più elevato degli anni precedenti”, in cui il numero si fermava a 175. Il rapporto Ispra mostra come anche la percentuale delle acque superficiali contaminate sia cresciuta, passando dal 56,9% del 2012 al 64%. La situazione è più grave in alcune regioni d’Italia, soprattutto nell’area della pianura padano-veneta.

Il Veneto è infatti la terza regione per contaminazione da pesticidi nelle acque, con punte di oltre il 70%. Nella stessa situazione anche Lombardia e Emilia Romagna, mentre decisamente peggio va in Toscana e in Umbria, dove le percentuali oscillano tra il 90 e il 95%. La Pianura Padana risulta più colpita non solo per le sue caratteristiche idrologiche, ma anche per la maggiore accuratezza dei controlli. Qui infatti, si concentra il 60% dei punti esaminati in tutta Italia. Il Veneto, insomma, è uno dei territori più virtuosi riguardo il monitoraggio, e questo è uno dei motivi per cui risulta più fortemente interessato dalla presenza di pesticidi nelle acque.

Il report rivela che gli erbicidi si riconfermano tra le sostanze più rinvenute, mentre cresce la presenza di funghicidi e insetticidi. Non si evidenzia, insomma, nessuna diminuzione nell’inquinamento delle acque, anche perché “in vaste aree del centro-sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata”. Il rapporto rivela anche che mai prima d’ora erano state trovate miscele di sostanze diverse nelle acque, che in un singolo campione possono arrivare anche a 48 componenti, causando una tossicità più alta rispetto ai singoli componenti. Secondo la curatrice del rapporto, Isabella De Pace: “Si sta passando ad un’agricoltura più rispettosa dell’uomo e dell’ambiente; i prodotti più tossici sono stati tolti dal mercato e sostituiti con altri meno impattanti. Ma ora il problema è la miscela di più sostanze, di cui non si conoscono ancora gli effetti”.

 

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