Festa amara all’Olimpico: Totti in lacrime e Napoli secondo
Festa amara all’Olimpico, tornato a essere affollato in occasione di quella che potrebbe essere l’ultima partita di Totti in questo stadio. La Roma in campo ha fatto il suo dovere, battendo il Chievo Verona per 3 a 0. Poi la festa, in attesa del risultato del Napoli, che avrebbe affrontato (e battuto) il Torino poche ore più tardi. Ma più che una festa di fine anno, all’Olimpico sembrava che ci fosse un “Totti Day” improvvisato alla buona. Tutti acclamano il Capitano, i bambini gli si buttano addosso, così come giornalisti, fotografi, Malagò e chi più ne ha più ne metta. Ma Totti aveva occhi solo per Ilary e per la tifoseria giallorossa, i suoi due grandi amori: un bacio e una carezza alla prima, un saluto con gli occhi pieni di commozione per la seconda. Si parlava tanto di rinnovo, eppure gli occhi del Capitano sembravano raccontare altro. Così come quel “no” con il dito, quando i giornalisti gli hanno dato appuntamento all’Olimpico per il prossimo anno. Forse era una presa in giro ma di fatto nessuno ancora ha parlato ufficialmente di rinnovo, anzi, Sabatini ha pensato bene di dire che era contrario al rinnovo del contratto.
Eppure il campo, per l’ennesima volta, ha raccontato una storia molto più facile da interpretare: Totti entra nel secondo tempo e firma l’assist per Pjanic che chiude definitivamente la partita. Tutti, tranne Pallotta, si sono accorti che questo giocatore ha portato la Roma in Champions League anche quest’anno. Sì, insieme a Nainggolan, Pjanic, Manolas, Rudiger e tanti altri giocatori che il Presidente ha giustamente puntualizzato di voler tenere (come Benatia?), però nei confronti di Totti non si può più far finta che sia un giocatore normale.
Questione Totti a parte, oltre alla festa amara all’Olimpico, bisogna riconoscere che la Roma di Luciano Spalletti ha ottenuto risultati straordinari: 13 vittorie e 3 pareggi in 16 partite; un Nainggolan che ha battuto il suo record personale di gol da quando il toscano è giunto a Trigoria; secondo posto matematicamente ancora possibile. Ma è solo la matematica a dare qualche speranza ai giallorossi perché al Napoli basterà battere il Frosinone (già retrocesso) per blindare definitivamente il secondo posto, mentre la Roma dovrà vedersela con il Milan. Ieri sera il gol di Higuain e, soprattutto, il raddoppio di Callejon, di fatto hanno messo nelle mani di Sarri e De Laurentiis l’accesso diretto in Champions League e svariati milioni di euro: il colpaccio del Frosinone è un’utopia che non appartiene al nostro calcio. In ogni caso, il Napoli ha meritato sul campo il secondo piazzamento, per continuità e stile di gioco.
Questo è quello che si nasconde dietro la festa amara all’Olimpico: un Capitano che forse ha dato l’addio ai suoi tifosi; un secondo posto che forse resterà un miraggio nonostante gli sforzi immensi; una vittoria firmata da Nainggolan, Pjanic, Rudiger e altri giocatori che rischiano di essere venduti, nonostante le promesse di Pallotta.
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