Elezioni comunali, perché il Sindaco Nogarin è indagato?
La notizia che il Sindaco di Livorno Filippo Nogarin, eletto con il Movimento 5 Stelle, sia indagato per un’inchiesta sull’azienda dei rifiuti livornesi è corsa veloce sulla bocca di tutti ed è ora al centro di numerosi dibattiti. L’avviso di garanzia, legato all’inchiesta sull’AAMPS, – l’azienda locale che si occupa dei rifiuti – è arrivato dalla Procura di Livorno e ha portato ieri in piazza una trentina di persone, in protesta davanti al palazzo comunale, armati di cartelli e striscioni.
Ad affollare i social network sono accuse e frasi provocatorie, davanti alle quali il Sindaco Nogarin non si è risparmiato nel dire la sua, scrivendo: «Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene dell’azienda e dei livornesi, provando a salvare una situazione disastrosa lasciataci in eredità dal Pd, ma sin d’ora posso ribadire che nel M5S non si aspetta certo una sentenza per dimettersi, perché noi non siamo legati ad alcuna poltrona. Se già durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del M5S, sono pronto a dimettermi». La reazione non esita ad arrivare, e stavolta è il Pd ad accusare l’M5S di avere una doppia morale: «Noi siamo sempre garantisti e lo saremo anche nei confronti di Nogarin. Non si strumentalizzano le inchieste – dice il Senatore del Pd, Stefano Esposito, che chiude con una domanda provocatoria – ora il M5S scenderà in piazza anche a Livorno?». Ma ora, sarcasmo e toni provocatori a parte, è opportuno centrare il nodo della questione che lega l’inchiesta sull’AAMPS al Sindaco Filippo Nogarin.
Già da molto tempo era in corso l’inchiesta sull’azienda (è stata avviata circa un anno fa) ed ha subìto una forte accelerazione negli ultimi mesi. Poche settimane fa, infatti, la Procura ha inviato un avviso di garanzia anche all’Assessore al bilancio, Gianni Lemetti, a seguito del quale il Sindaco di Livorno aveva detto di aspettarsi anche lui un avviso di garanzia entro pochi giorni. L’inchiesta, tuttavia, ha visto coinvolte circa 15 persone, tra cui anche alcuni esponenti della giunta Pd. In base a quanto riportato dai giornali italiani, i reati contestati ai vari indagati sono bancarotta fraudolenta, peculato, falso in bilancio, abuso d’ufficio e indebita induzione a dare o promettere utilità. C’è da dire che l’ AAMPS ha più di 250 dipendenti ma è in grave crisi economica da diversi anni. Come se non bastasse questa azienda è per il 100% di proprietà del comune, questo significa che tutte le perdite sono registrate ai danni dello stesso. Il bilancio del 2014, per esempio, è stato chiuso con più di 20 milioni di euro di perdita, ma a conti fatti la società ha in realtà accumulato un totale di ben 42 milioni di euro di debiti. Un’azienda dunque già da tempo in affanno, che necessitava di interventi netti per poter dare una svolta alla situazione.
A tentare nuovi interventi gettando l’ancora di salvataggio è appunto il Sindaco Nogarin, il quale nel novembre del 2015 decise di fare richiesta per entrare a far parte della società in concordato preventivo, un istituto previsto dalle leggi italiane per le aziende in difficoltà tramite la nomina di un commissario giudiziale, ossia una figura simile al curatore fallimentare. All’epoca Nogarin giurò che la procedura non avrebbe causato perdita di posti di lavoro ma i dipendenti dell’azienda non gli credettero e per alcuni giorni sospesero la raccolta dei rifiuti causando disagi in tutta la città. La decisione del sindaco provocò dibattiti anche all’interno del M5S ma alla fine, nel marzo del 2016, i giudici approvarono la richiesta del Sindaco di Livorno che consisteva nel porre l’ AAMPS sotto concordato preventivo.
A seguito di tali episodi, ha preso quindi avvio l’inchiesta, che riguarda proprio la gestione del M5S, in cui all’assessore Lemetti sono stati contestati tre atti: la decisione di approvare il bilancio 2014, (nonostante i sindaci revisori si fossero opposti), l’assunzione di 33 precari lo scorso gennaio e infine, la decisione di rimuovere i membri del Cda nonostante fossero stati nominati, pochi mesi prima, dalla stessa giunta Nogarin.
È, tuttavia, una vicenda, quella dell’inchiesta sull’AAMPS, che ha provocato forti scontri tra sedute di consiglio comunale tese e lavoratori in aula preoccupati per il loro futuro. Non ci resta quindi che aspettare i prossimi aggiornamenti, e nel frattempo Nogarin può contare su una maggioranza minima e sull’appoggio ribadito già da molti giorni da Grillo.
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