Influencer pagati dalle produzioni televisive: uno scandalo che non c’è
Che il favore e l’interesse del pubblico per uno specifico reality (così come per i tre quarti dei programmi della tv) fosse ottenuto ed influenzato per mezzo dei social lo sapevamo già. Che tutto ciò avvenisse grazie ad un continuo “cinguettio” su Twitter o a condivisioni su Facebook anche. Ed era evidente persino che ciò fosse raggiunto sempre per mano – sarebbe più corretto dire “per tastiera”! – di quei profili considerati gli “influencer”del web, seguiti da migliaia di follower, presumibilmente sotto la spinta di una lauta ricompensa.
Eppure, una settimana fa (mercoledì 27 aprile), dopo la pubblicazione su Blogo – noto portale digitale d’informazione – di un’intervista intitolata “Un’influencer a Blogo: “Ecco quanto ci pagano per commentare i programmi televisivi”, c’è mancato poco che si urlasse allo scandalo per i compensi pagati a questi chiacchierati utenti del web.
Colpevole di ciò, certamente, non la penna dell’articolo, Giulio Pasqui, bensì l’inutile indignazione espressa dai molti che, probabilmente, dopo essere caduti in letargo negli ultimi anni, hanno pensato bene di svegliarsi solo adesso per esprimere il loro dissenso (d’altro canto siamo in primavera!).
Ma facciamo un passo indietro. Innanzitutto chi sarebbero gli influencer? Si tratta di utenti del web seguiti da migliaia di persone, che, attraverso tweet, scatti o post (la modalità cambia sulla base del social che si sceglie di presidiare) commentano tutto ciò che accade in quello che è ormai considerato il loro campo d’azione – dalla tv al look dei personaggi dello spettacolo – indirizzando gli argomenti di discussione sul web e riuscendo ad influenzare l’opinione degli utenti, in quanto considerati autorevoli ed esperti. Un nome su tutti per quanto riguarda il mondo degli influencer della moda, ad esempio, è quello di Chiara Ferragni, che con la sua attività, ad oggi, può vantare guadagni con cifre a sei zeri.
Ed è proprio il tema “guadagni degli influencer” ad aver attirato tanti rumors. Nell’intervista sopra citata, infatti, la presunta nota influencer, che non ha voluto svelare la sua identità, ha dichiarato che, per occuparsi di una puntata e spingerla sul web si possono ottenere fino a 100 euro, e in alcuni casi anche di più: “La tariffa ovviamente varia al variare della collaborazione. Solitamente, per seguire un programma, vengono offerti 100 € circa a puntata. Se poi parliamo di influencer con numeri notevoli o di personaggi conosciuti, l’offerta è sicuramente maggiore. Esistono casi in cui è il cliente stesso (o chi per lui) a chiedere all’influencer di stabilire un prezzo. Non c’è un iter fisso“.
Nessuno sarebbe escluso da questo sistema: secondo la donna, infatti, le trasmissioni ad usufruirne, seppur in modalità diverse, apparterebbero indistintamente alle società Rai, Mediaset, e persino Sky.
Alla domanda “Vengono fatte richieste specifiche? Si devono fare solo commenti positivi?” l’intervistata ha risposto ”Il lato positivo della vicenda è che spesso gli influencer non devono seguire linee guida rigide. L’importante è commentare. È chiaro che non è consigliato insultare per tutta la serata quel determinato evento. Sarebbe poco professionale“.
Dichiarazioni che ci danno sicuramente informazioni più precise rispetto a quelle che prima potevano essere solo nostre ipotesi, ma che continuano a non meravigliarci perché mettono in luce un sistema che è sempre stato sotto gli occhi di tutti, senza neppure troppi sotterfugi, ma solo in forme diverse, seguendo la logica dell’Influencer Marketing. Di cosa si tratta? È conosciuto come un processo alla base dello sviluppo delle relazioni con soggetti influenti che aiutano ad accrescere la visibilità del proprio bene/servizio. Si basa sulla possibilità di poter offrire un vantaggio in termini di audience anche all’influencer.
Più semplicemente, in questo caso, la relazione intercorrerebbe tra la trasmissione televisiva e l’influencer, al quale verrebbe richiesta visibilità in cambio della resa dello stesso servizio da essa preteso. Si tratterebbe, così, di uno scambio pubblicitario che consentirebbe alla prima di attrarre l’interesse degli utenti dei social, e alla seconda di ottenere visibilità sul piccolo schermo, in una realtà differente quindi da quella del web. Tutto ciò senza che sia necessario investire del denaro.
Bene, non vi ricorda nulla? Sarebbero molti gli esempi da fare ma ci basta ricorrere a due immagini, a cui ha fatto riferimento anche Gianluca Neri, piuttosto evocative, ovvero quella della Social Room presente negli studi televisivi del Grande Fratello 14 che ospitava di puntata in puntata influencer, oppure quella della pungente Selvaggia Lucarelli seduta dapprima tra le sedie degli opinionisti di Ballando con le Stelle, e poi sulla poltrona di giurata. Vogliamo negare che questa non siano trovate pubblicitarie pensate per dare ulteriore visibilità ai programmi?
E proprio la giornalista de Il fatto quotidiano, infatti, dopo aver ascoltato anche il parere dell’autore di Macchianera nonché fondatore della Festa della Rete, in merito alla questione, (intervistato da Blogo dopo aver commentato su Facebook “Questo pezzo – che dice che i cosiddetti “influencer” vengano pagati dalle produzioni 100 euro a puntata per commentare i programmi televisivi è – voglio usare un giro di parole – un’immensa ca*ata messa in giro da una che né è pagata né è influencer ma, in entrambi i casi, je piacerebbe“.) ha confermato l’esistenza di questo sistema: “Certo che offrono soldi per twittare. Confermo e conosco decine di persone pagate per farlo”.
Che scoperta! – aggiungiamo noi.
A lasciarci meravigliati non è la retribuzione in sé, quanto il fatto che ai tempi d’oggi ci si possa riferire all’influencer come un lavoro. Non troppo tempo fa ci stupiva pensare all’immagine del social media manager, eppure oggi siamo qua a riflettere su un’inedita figura. Nascono nuovi lavori perché nascono nuove realtà, tanto velocemente quanto è rapido il web, ed inevitabilmente dobbiamo constatare che i il mondo digitale sta cambiando anche quello reale. Oggi si parla di l’influencer e Twitter? Ma viene da domandarsi “Domani su cosa troveremo a confrontarci?
Snapchat, al momento, rappresenta il futuro della comunicazione, rapida ma soprattutto impalpabile più di tutto ciò a cui siamo stati abituati. Nulla è permanente. I programmi, adesso, dovranno preoccuparsi di apparire anche lì? E chi avrà il compito di dover fare tutto ciò?
Noi confidiamo in una cosa sola. Che qualunque stratagemma inventeranno aziende e reti televisive, il pubblico possa continuare a pensare di testa propria senza lasciarsi influenzare. E secondo quanto detto da Alfonso Signorini in chiusura all’Isola dei Famosi, subito dopo l’eliminazione di Marco Carta, riferendosi proprio alla questione influencer, possiamo ben sperare: “Il pubblico a casa […] ha dimostrato a tutti noi di avere molto buonsenso”.
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