Al via su Rai 3 Amore Criminale 2016, la metamorfosi di Eros in Thanatos
Eros e Thanatos, Amore e Morte, due opposti principi che regolano l’intera esistenza: Eros crea la Vita e Thanatos la distrugge. Dovrebbero agire separatamente ed in momenti differenti dell’esistenza dell’uomo, eppure, sin dall’alba dei tempi, a volte accade che Eros decida di legarsi indissolubilmente a Thanatos, e si trasformi così da esperienza travolgente ed appagante in spirale di odio, rabbia, gelosia e follia che, inevitabilmente, finisce per condurre proprio alla morte. Ed è proprio la gelosia ad essere la “pozione” responsabile di questa trasformazione.
“Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre”, diceva Iago ad Otello (atto III, scena III), perché sapeva bene che un uomo rifiutato può facilmente cadere vittima del suddetto mostro e trasformare la passata passione in furia omicida, in femminicidio. E oggi, così come avveniva in un passato arcaico quando la donna era una sorta di proprietà privata prima del padre e poi del marito, assistiamo quotidianamente a tragedie di questo tipo che però vanno in scena su un palco ben più grande, quello della vita reale. Stando ai dati Istat relativi all’anno appena passato (2015), il 35% delle donne nel mondo ha subito violenza da parte degli uomini, una violenza che, purtroppo, nasce dalla posizione subordinata del sesso femminile rispetto al suo opposto: se la coppia “scoppia” la colpa è sempre e comunque attribuita alla donna, che, secondo un assurdo e vetusto codice d’onore, merita di essere punita.
In Italia il femminicidio è un fenomeno difficilmente arginabile, e nonostante l’approvazione della legge per il contrasto della “violenza di genere” che risale all’agosto 2013, gli uomini continuano ad uccidere le donne, e questo perché non è facile fare prevenzione quando ancora oggi c’è chi è convinto che certi omicidi siano la giusta punizione per le donne che tentano di emanciparsi dalla condizione di subordinazione nella quale mariti o compagni autoritari le hanno relegate. L’uomo, influenzato dall’atavismo della tradizione popolare, ha la convinzione, ad esempio, che sia sempre la donna a tradire (da Omero in poi gli esempi sono moltissimi: Paride ed Elena, Clitennestra ed Egisto, Lancillotto e Ginevra, Tristano ed Isotta, Madame Bovary, Lady Chatterley, Anna Karenina, Lucy Crown …), ed è proprio il tradimento una delle principali cause che scatenano il femminicidio.
Conoscere certe vicende, provare a capirne i meccanismi, smettere di fare finta che il cosiddetto “delitto d’onore” si sia ormai estinto potrebbe aiutare, se non a prevenire certe tragedie, almeno a renderle note e, magari, a far scattare un campanello d’allarme nelle vite di tutte quelle donne che notano nei loro partner comportamenti eccessivamente autoritari o possessivi. È questo l’obiettivo di Amore Criminale, il programma di denuncia contro la violenza sulle donne ormai giunto alla diciannovesima edizione. Dal 2 maggio, in prima serata su Rai 3, durante le nuove sette puntate, l’attrice e conduttrice Barbara De Rossi ci racconterà le tragiche storie di diverse donne che, sebbene provengano da realtà sociali e culturali differenti ed abbiano età diverse, hanno tutte in comune il fatto di essersi innamorate della persona sbagliata. Nella nuova edizione in corso si darà anche spazio alle testimonianze dirette di alcuni uomini che, dopo un passato violento, stanno intraprendendo un percorso di “purificazione” all’interno di centri specializzati, ma anche a quelle delle donne che sono riuscite a lasciarsi alle spalle relazioni con uomini violenti e sono quindi scampate alla morte.
La precisione con cui il docu-fiction di Amore Criminale ricostruisce le vicende narrate, le testimonianze dirette di chi ha assistito realmente ai fatti, gli attori in studio (Luca Barbareschi, Piergiorgio Bellocchio, Mimmo Calopresti, Ivan Castiglione, Ugo Dighero, Mattia Sbragia, Tullio Solenghi) che leggeranno stralci degli atti giudiziari delle vicende ivi narrate, gli interventi dell’avvocato Geraldine Pagano, esperto di tutela delle donne, e della psicologa Anna Costanza Baldry, ci aiuteranno a capire meglio le complesse dinamiche che portano l’amore a trasformarsi in odio e l’odio in femminicidio. Nella serata di ieri sono stati 1.270.000 gli spettatori che hanno seguito il primo appuntamento della nuova edizione (4.73% di share).
Un programma televisivo, sebbene di grande qualità, non può arginare il problema, ma può comunque renderlo noto, sbandierarlo ai quattro venti, smettere di nasconderlo come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. Fare prevenzione è anche questo, rendere note le vicende di tutte quelle donne che, sebbene costrette al silenzio dai loro carnefici, attraverso la ricostruzione dei drammatici fatti che le hanno viste protagoniste possono ancora comunicare con noi, invitandoci a cogliere tutti quei segnali caratteristici dei legami malati, quelli che trasformano Eros in Thanatos.
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