Napolitano sulle riforme: se vince il no è paralisi
Ieri Matteo Renzi ha inaugurato la campagna elettorale per il Si al referendum costituzionale, oggi Giorgio Napolitano ha dichiarato che se vince il No sarà la morte delle riforme. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il presidente emerito Parla di Europa e di riforme. Sullo stato dell’Unione Europea, l’ex presidente della repubblica parla di un momento di crisi e sottolinea le parole di Obama, invocando una voce unica europea contro i neonazionalismi, messi sullo stesso piano degli istinti tribali. Il problema dell’integrazione dei paesi centro orientali e le divergenze sui fondamenti della politica comunitaria sono le cause principali, secondo Napolitano della crisi dell’Europa politica. Insieme anche alla crisi dei migranti, tema a cui Napolitano lavorò quando era ministro degli interni. “Mi feci promotore della prima legge organica sull’immigrazione – spiega il presidente – basata su alcuni assi: lotta all’immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani; un sistema di quote che tenesse conto delle nostre esigenze produttive. Mi pare che oggi l’Italia si stia muovendo per riprodurre in Europa uno schema analogo”.
Ma il tema caldo è indubbiamente quello della riforma costituzionale, di cui Napolitano è sempre stato promotore e sostenitore fin dalla prima stesura. “Se vince il No al referendum costituzionale – continua il presidente – sarà la fine delle riforme, si aprirà una crisi di governo e l’Italia darà prova ancora una volta di non essere in grado di riformare il proprio ordinamento”. Il fronte del No viene analizzato da Napolitano in maniera lucida. Lo suddivide in tre categorie: quella conservatrice, per cui la costituzione è intoccabile in ogni suo aspetto; quella politica, che tenta di affossare il referendum per silurare Renzi; quella dottrinaria e perfezionista. “Occorre rispetto per le riserve”, precisa Napolitano ma queste sono state ampiamente sollevate sia in Parlamento che nelle commissioni, adesso è ora di cambiare perché se vince il No “rischiamo la paralisi definitiva“.