Roma da record Borriello scatenato
Ieri sera allo stadio Olimpico la Roma di Rudi Garcia ha sconfitto il Chievo ed è entrata ufficialmente nella storia. Decima vittoria consecutiva nelle prime dieci partite, record assoluto in serie A, raggiunto grazie ad un gol di Marco Borriello, l’uomo che lo meritava più di tutti, colui che troppe volte è stato messo in secondo piano, e che ieri sera ha scritto di suo pugno la storia di un’ulteriore rivalsa in casa giallorossa, e permette alla Roma di mantenere indiscusso il primato, con un vantaggio di 5 punti sulle seconde.
Chi conosce bene la Roma, sapeva che quella con il Chievo poteva rivelarsi seriamente la partita più difficile della stagione: in casa, contro gli ultimi in classifica, in un match che può designare un record storico che potrebbe rivelarsi decisivo a fine stagione. Insomma, la classica partita facile, che i giallorossi in passato avrebbero perso dopo aver bombardato il portiere avversario per poi subire gol in contropiede o su calcio da fermo nei minuti finali. Ieri sera, però, non era la solita Roma, ma quella di Rudi Garcia, quella dei record, che nonostante le assenze illustri di Totti, Maicon e Gervinho, ha vinto prendendosi addirittura il lusso di fare un po’ di turnover, scendendo in campo con Dodò e Marquinho al posto di Florenzi e Balzaretti, finora intoccabili. Ovviamente, la Roma di ieri sera non ha messo la vittoria in tasca con molta facilità ed anzi, trovare la via del gol contro un Chievo chiuso ed agguerrito è stato molto difficile, specialmente se si considera che, senza Totti in campo, la manovra offensiva giallorossa è stata più lenta e meno brillante, come del resto si è visto anche ad Udine. {ads1} A proposito del Capitano, chi poteva sostituire un giocatore così atipico e decisivo? Se si guardano le caratteristiche tecniche, la soluzione tarderà ad arrivare, ma se parliamo di gol, di carisma e di grinta, la risposta è una sola: Marco Borriello. E’ più che necessario ricordare che l’attaccante napoletano è stato sul piede di partenza fino all’ultimo minuto di mercato, coinvolto in affari reali e fittizi che, alla fine dei conti, sono serviti solo a dare l’idea che questo giocatore, alla Roma, proprio non potesse servire. E’ stato lui però a mettersi al servizio della Roma, si è preso le contestazioni insieme a tutto il gruppo in estate, ha conquistato la fiducia dell’allenatore ed ha onorato la maglia e lo stipendio ogni volta che è stato chiamato in causa, anche se per pochi minuti. Si è anche visto togliere da sotto il naso dei calci di rigore, a favore di Strootman ,Ljiajic e Pjanic, e seppure potrà sembrare un dettaglio di poco conto, sappiamo tutti quanto è importante un rigore per un attaccante che non segna da mesi ed altro non aspetta che una rivincita personale. Non dimentichiamo neanche che, l’anno scorso, il rigore si sono permessi di sottrarlo persino a Totti, ma quello era Osvaldo, era un’altra Roma, ed il rigore, infatti, è stato sbagliato. Grazie all’umiltà e all’impegno che ha messo in campo, Borriello invece ha sempre ottenuto il sostegno dei tifosi e della squadra, ha atteso la sua occasione con la calma e la freddezza dei veri predatori. Ieri sera, finalmente, quel momento è arrivato: il tridente giallorosso era nelle sue mani, il Chievo non gli ha concesso un centimetro, ma è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare. E così, è sceso in campo un Borriello in versione “Django Unchained”,(lo schiavo in versione tarantiniana che si libera dalle catene, uccide i padroni e va a riprendersi la sua vita) e nel secondo tempo si è scrollato i marcatori di dosso ed ha insaccato di testa l’assist di Florenzi, regalando un record storico ai giallorossi. La Roma continua a stupire, 5 punti di vantaggio su Juve e napoli, 1 solo gol subìto in 10 partite, una media inspiegabile, quasi come il motivo per cui a segnare quel gol sia stato un giocatore come Biabiany. La rete di Borriello, invece, la aspettavano tutti: dai compagni, che lo hanno sempre sostenuto, evidenziando la sua umiltà, il suo impegno, la sua professionalità, e l’importanza del suo apporto alla squadra; alla curva, che ama riscontrare queste qualità in chi indossa i colori giallorossi, e che ha fame di vittorie proprio come lui. Per quanto riguarda i “padroni”, beh, Borriello “unchained” ovviamente non li ha uccisi, ma forse qualche sassolino dalla scarpa se l’è tolto, ed ora si gode il record, ed il primato. Da protagonista.