Champions: City – Real nulla di fatto
Sulle note di Hey Jude si apre Manchester City – Real Madrid. Lo spettacolo offerto dall’Etihad Stadium è da brividi. Una curva intera bianco azzurra per accogliere i Citizens, per accogliere la storia: mai prima d’ora il Manchester City aveva raggiunto una semifinale del più prestigioso torneo d’Europa. Tutto pronto per una grande partita e soprattutto per una bella partita. E invece no.
In scena va uno spettacolo del tutto anonimo tra due squadre più preoccupate a non prendere gol che a farlo, frettolose e tatticamente bloccate. E il risultato non poteva essere diverso dallo 0-0. I due schieramenti si annullano o meglio sbattono contro. Pellegrini punta, come sempre, a due reparti solidi e fisici (difesa e centrocampo): un 4-2-3-1 travestito, come abbiamo visto parecchie volte, che in realtà è un 4-4-2 con Jesus Navas e David Silva che si abbassano e si allargano sulle fasce e De Bruyne che si alza a sostegno di Aguero. L’imperativo è non lasciare spazio alle folate improvvise del Real Madrid, in questo caso solo di Bale (vista l’assenza pesantissima di Cristiano Ronaldo) su cui esce sempre capitan Kompany. Si spera, poi, nei guizzi di Aguero o De Bruyne ma entrambi sono opachi e poco brillanti. Così si esaurisce la spinta del Manchester City. Il Real Madrid, dunque, potrebbe approfittarne ma, come abbiamo detto, orfano di Ronaldo, non offre nulla di trascendentale. Anzi diventa prevedibile e lento. Regge almeno, non troppo impegnata, la difesa iberica. Solo Modric regala sprazzi di bel calcio ma nessuno lo assiste … Neanche Bale, concentrato a volerla risolvere da solo con le sue accelerazioni. Zidane spererà di recuperare il talento portoghese per il ritorno, a questo punto, e conterà sull’apporto emotivo che potrebbe dare il Bernabeu: il primo sicuramente più importante del secondo dato che le statistiche dicono che il Real Madrid, quando ha giocato la semifinale di ritorno in casa, la maggior parte delle volte è stato eliminato.
L’unica vera emozione del match è un tiro ravvicinato di Pepe che prende in pieno petto Hart in uscita disperata. Per questo, il portiere inglese diventa automaticamente migliore in campo. Non servirebbe scrivere altro se non ricordare le dolci note di Hey Jude che abbracciano, ancora una volta, l’Etihad Stadium dopo il triplice fischio. Tutto rimandato al glorioso e storico Bernabeu.
Stasera al Vicente Calderon l’altra semifinale: Atletico Madrid – Bayern Monaco.
Twitter: @Francesco Nespoli