Da Botero a Caravaggio, un viaggio che annulla il tempo

Niente ottiene successo come l’eccesso, scriveva Oscar Wilde in “Una donna senza importanza”. E l’eccesso, è proprio la chiave del successo di Fernando Botero (Medellín, 19 aprile 1932). Ogni sua opera si presta a molteplici chiavi di lettura, come nel caso del lavoro “Via Crucis. La passione di Cristo”, un ciclo di quadri realizzato da Botero tra il 2010 e il 2011 e presente, fino al primo maggio 2016, a Palazzo delle Esposizioni a Roma.

La Via Crucis è il simbolo della cristianità per eccellenza e per la prima volta, Botero, spoglia il suo pennello dall’ironia, per lasciare spazio al dolore e alla tragedia. BoteroNonostante non si definisca un religioso, nutre un profondo rispetto per questa tematica poiché è stata fondamentale per la storia dell’arte. Spinto da questa particolare nostalgia di una raffigurazione di matrice sacra, scomparsa già al tempo della rivoluzione francese, che il pittore realizza 27 dipinti ad olio e 34 disegni su carta che incorniciano e raccontano La Pasión de Cristo. Ora, coloro che non sono fruitori abituali di Botero, potrebbero storcere in naso davanti alla visione di un Cristo obeso e occorre, dunque, fare una precisazione. Nella sua formazione giovanile, Fernando, ha ammesso più volte di essere stato influenzato dalla Scuola fiorentina (movimento artistico sviluppatosi a Firenze tra XIV e il XVI secolo) la prima ad aver reinventato i volumi: “Poiché l’’arte è sempre esagerazione, il mio lavoro è esageratamente volumetrico, tentando di esaltare la sensualità e la plasticità della forma”. Ispirandosi a Giotto, ma anche a El Greco, Rubens e Picasso, Botero non riproduce la realtà fedelmente, ma la dilata fino ad assumere un carattere sorprendentemente irreale e inverosimile: le grandi raffigurazioni esaltano la vita e le dimensioni voluminose dei soggetti, consentono di abbondare con il colore. La pesantezza dei personaggi che popolano le sue tele, è una pesantezza totalmente leggera. “La magrezza è più nuda, più indecente della grassezza”, affermava Charles Baudelaire e Botero, dichiarando che fino alla morte non dipingerà mai persone magre, è sicuramente d’accordo con il sommo poeta. Ritornando alla Via Crucis, l’artista colombiano è del parere che a rappresentare meglio lo spirito del sacrificio della sua Pasiòn, sia proprio la Crocifissione: “E’ il simbolo della cristianità. Ne dipingo diverse versioni, ogni qualvolta cercando di dire qualcosa di diverso”, una sorta di ossessione. In Botero si avverte quella tensione volta a recuperare una tradizione artistica perduta e tipicamente italiana: l’autoritratto dell’artista all’interno dell’opera di tema biblico. E infatti, nell’opera Il bacio di Giuda, lo si vede in basso a sinistra (in dimensione ridotta rispetto agli altri personaggi) e indossa un abito nero moderno con tanto di cravatta. Questa è un’altra caratteristica della produzione Via Crucis: in molti quadri, accanto agli usi e i costumi del tempo di Cristo, appaiono elementi contemporanei che hanno il potere di unire epoche distanti. E così, ne Il bacio di Giuda, Botero diventa il Michelangelo nel Giudizio Universale alla Cappella Sistina.

L’arte distrugge ogni barriera temporale. Ed è proprio Botero, artista contemporaneo, che ci prepara a fare un salto nel passato. Soltanto un piano, una scalinata, lo caravaggio experiencesepara da Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610) con l’imponente video istallazione Caravaggio Experience. Cinquanta minuti di proiezione di 57 capolavori di Caravaggio, scorreranno sulle pareti delle due stanze, attraverso l’uso di 33 proiettori Canon Xeed in Alta definizione. E senza neanche accorgercene, piano piano, siamo catapultati nei quadri dell’artista: i personaggi sembrano prendere vita, si muovono, si scompongono, si ingrandiscono e lo fanno nella luce, nella violenza, nella teatralità, tipicamente caravaggesca. E mentre il nostro udito sarà deliziato dalle musiche originali di Stefano Saletti, il nostro olfatto sarà inebriato da un’essenza profumata (ideata e offerta da Officina Profumo – Farmaceutica di Santa Maria Novella). In questo viaggio ideale, in cui il tempo non esiste, vediamo Giuditta che taglia la testa a Oloferne, Bacco sorseggiare del vino, assistiamo all’Incoronazione di spine e immobili, restiamo, quando la parete si tinge di rosso: una testa recisa è raffigurata nell’espressione dell’urlo. Il sangue cola dalla bocca. I serpenti sulla testa cominciano strisciare su ogni facciata della stanza. E’ Medusa ( Scudo con testa di Medusa), che con il suo dolore e la sua disperazione ci avvolge totalmente in una atmosfera color porpora. Ampio progetto culturale, Caravaggio Experience è una coproduzione Azienda Speciale Palexpo e Medialart, in collaborazione con Roma & Roma srl, realizzata dai video artisti di The Fake Factory con la consulenza scientifica di Claudio Strinati. Se desiderate prendervi una pausa dal mondo circostante e immergervi in una dimensione sensoriale seicentesca, avete tempo fino al 3 luglio 2016: sarà l’appuntamento, questo con Caravaggio, più insolito e originale della vostra vita.

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