Cotroneo porta la sua Mamma imperfetta in tv
Spontaneità, immediatezza ed autoironia, unite ad una trama ben scritta – una di quelle che non tratta lo spettatore medio come un rallentato annoiato e disadattato: questa la formula proposta da Ivan Cotroneo in Una mamma imperfetta, la web series lanciata a maggio sul web e portata poi con successo su Rai2.
E che Ivan Cotroneo fosse uno dei pochi esempi italiani capace di muoversi tra assi trasversali di intrattenimento, non è del resto una scoperta degli ultimi mesi. Il regista di Mine Vaganti aveva infatti già dimostrato buone qualità cimentandosi in uno dei prodotti televisivi meglio sceneggiati degli ultimi anni, Tutti pazzi per amore, che all’epoca della sua presentazione, aveva saputo divertire una fetta ampia di pubblico.
Lo stesso si può dire di Una mamma imperfetta: difficile che ormai qualcuno non abbia mai sentito parlare delle vicende quotidiane e del tutto normali di Chiara, la protagonista scelta da Cotroneo per rappresentare, insieme alle amiche, con le quali condivide il breve tempo di un cappuccino al bar, le sfaccettature giuste e sbagliate di una madre e una donna della nostra epoca. Una mamma imperfetta è una serie che va dritta al punto e che sembra poter rincuorare i comuni mortali davanti alle situazioni buffe e talvolta sardoniche della quotidianità. Si, perché il fulcro vero e proprio del progetto di Cotroneo trova nella dimensione giornaliera il suo miglior alleato; ecco perché il web viene pensato come il miglior canale distributivo, ed ecco perché per la realizzazione di si ricorre ad un’alleanza produttiva inconsueta (Rai Cinema, Indigo Film e Corriere.it). Tutti premiati: l’idea del diario on-line è gradita, il grado di empatia con il pubblico è alto e, paradossalmente, Una mamma imperfetta diventa, insieme ad altri rarissimi esempi, un prodotto culturale di esportazione. Il format di Cotroneo è stato infatti acquistato dagli studi americani ABC, di proprietà della Disney, che vorrebbe realizzare l’omonima An imperfect mom.
Ora resta solo da capire quanto possa essere apprezzata in Italia la seconda serie del format che, in onda da pochi giorni sia sul web che su Rai 2, rischia di perdere affezione proprio a causa delle caratteristiche che l’hanno fino ad ora premiata: riusciranno l’immediatezza e la quotidianità infatti, che restano humus per il linguaggio web, ad avere soluzione di continuità anche per il contenitore televisivo? E, soprattutto, una volta che abbiamo ironicamente digerito l’evidenza della nostra comune imperfezione, a che prezzo toccherà difenderla? Sembrerebbe quasi che, improvvisamente, siano tutti bravi ad essere imperfetti. Una mamma imperfetta ha prima di tutto, pare, regalato una leggerezza intelligente e la ricetta ironica con il quale ricercarla.