Arriva a Roma al Complesso del Vittoriano, dopo una tappa al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, Barbie.The Icon, la mostra che celebra il mito popolare della bambola più venduta al mondo. Curata da Massimiliano Capella, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e prodotta da Arthemisia Group e 24Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Mattel. Un’inesauribile fonte di ispirazione, tendenze, mode e un incredibile modello di marketing, Barbie è stata il simbolo di un cambiamento socio-culturale e continua ad essere al centro dell’immaginario collettivo da più di cinquant’anni. Dalla musica pop, ai Simpsons, da Toy Story all’arte contemporanea di Poor&Marialena, la bambola bionda e sorridente è stato un riferimento costante fino alle passerelle dell’alta moda. Il volto della seduttiva Barbie viene persino immortalato da Warhol nell’opera d’arte nata come omaggio all’amore del fashion designer BillyBoy* per la stessa.

barbieLa mostra si snoda lungo un percorso per decadi che illustra la strabiliante storia dell’icona, a sfilare lungo il cammino 380 bambole tra le più rilevanti. Dall’allestimento emerge chiaramente quanto il grande successo di Barbie sia stato dovuto ad un’incredibile versatilità e alla capacità di rinnovarsi continuamente, rimanendo sempre al passo con i tempi. La seconda sezione della mostra presenta Barbie come modella per eccellenza, musa di stile da Yves Saint Laurent a Versace, da Moschino a Calvin Klein che hanno creato collezioni apposite per la bambola della Mattel. Ha incarnato tutti i tipi di eroine: non solo dive del cinema o first ladies, essa ha intrapreso più di 180 carriere e l’allestimento “I can be” ci ricorda che Barbie è stata una campionessa olimpionica, un’hostess, una dottoressa, un’astronauta, una ballerina, una musicista, una maestra, una cuoca e molto altro ancora.

barbieMa Barbie è stata anche paladina dell’UNICEF e la sua forza simbolica ha potuto contribuire all’abbattimento di frontiere sociali ed etniche. Nella sezione dedicata a Barbie nel mondo, la troviamo nei costumi tipici di 50 nazionalità, poiché il gioiello della Mattel non è una semplice bambola e può farsi portavoce di messaggi umanitari. Insomma, una mostra, che ci ricorda come, oltre alla costante accusa di essere modello della “donna-oggetto” e di un’irraggiungibile perfezione estetica, Barbie sia molto di più: è il simbolo di una donna indipendente e dinamica che non si è mai sposata, che ha sempre creduto in sé stessa, che è riuscita ad essere tutto ciò che voleva e continuerà a farlo. Una mostra ben strutturata che ci guida attraverso i variegati mondi che costituiscono l’universo di Barbie The Icon e che si conclude con delle postazioni interattive per immergerci fino all’ultimo nella magia di questa bambola: se le più piccole sogneranno, le mamme non saranno da meno perché Barbie è stato, e continua ad essere, un punto di riferimento generazione dopo generazione.

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