Primarie americane: trionfano Clinton e Trump
Il verdetto delle primarie americane della “Grande Mela”, che storicamente arriva a giochi fatti, ha decretato la netta vittoria dei due candidati Hillary Clinton per i Democratici e di Donald Trump per i Repubblicani. Le primarie americane dello stato di New York, infatti, hanno rilanciato i due super favoriti rispettando i pronostici, visto che sia Trump che Clinton hanno vinto con ampio margine; quasi schiacciante la vittoria del repubblicano con il 60% di voti.
In casa democratica, il partito sembra fare cerchio intorno alla Clinton, nonostante le polemiche del ricorso sulla scomparsa dei 120.000 elettori dal registro di Brooklyn. Sembra ormai scontata una vittoria della ex first lady Hillary, moglie dell’ ex Presidente Bill Clinton, in carica dal 1993 al 2001; per impedire questa ormai certa vittoria il candidato socialista Bernie Senders, dovrebbe vincere con più di 20 punti di distacco nell’ultima mega primaria della California che si disputerà a Giugno, affare che sembra altamente improbabile. Questo scenario rende serena la candidata democratica in vista del prossimo Supermartedì di votazioni nella East Coast, in programma fra una settimana, che chiamerà al voto Pennsylvania, Connecticut, Maryland, Delaware e Rhode Island. La Clinton tiene saldo e compatto il fronte democratico, spegnendo ogni forma di polemica e rimarcando la comunione d’intenti del fronte progressista, figlio di una tradizione che parte da Roosevelt per arrivare fino al presidente in carica Barack Obama. La sua è una politica che mira a risollevare le categorie ancora colpite dalla grande crisi, che affronta i temi dei bassi salari e della parità retributiva uomo-donna; grande attenzione nel suo programma politico riveste il tema ecologico attraverso un percorso che porti l’America a diventare una Green Superpower, ovvero una superpotenza delle energie rinnovabili. Su tutt’altro versante sembra invece virare il programma del candidato repubblicano Donald Trump che tanto fa discutere per la sua politica sull’immigrazione (il famoso muro al confine col Messico) , sul libero possesso di armi da fuoco e l’abbattimento delle tasse per alzare la liquidità; da qui il famoso motto : “Giù le tasse, su i muri”.
Le politiche e le primarie americane, come sempre accade, tengono col fiato sospeso i cittadini di tutto il mondo; dal risultato delle urne dipenderà, in maniera non irrilevante, il futuro politico e sociale di tutti noi.